Di Simone Fabriziani
Due fratelli separati in giovane età si incontrano di nuovo dopo 28 anni di rancori e vite spezzate; uno è un letale sicario, l'altro un greve e volgarissimo padre di famiglia con la passione per il calcio inglese; sono Nobby e Sebastian, a cui danno il volto Mark Strong e l'irriverente Sacha Baron Cohen, qui al suo quarto appuntamento cinematografico con uno scorrettissimo personaggio di finzione da lui stesso creato.
Ma cos'è Grimsby? Una commedia? Una parodia degli action movies? O una maschera per raccontare altro senza filtri e con linguaggi comico che calpesta il perbenismo comune sino al parossismo?
La terza che abbiamo detto, senza dubbio. E forse è proprio qui che giace la ragione del perché, l'esplosivo Borat a parte, la comicità di Baron Cohen fa puntualmente flop al box-office internazionale.
Nonostante l'esile trama da commedia mascherata da action movie, c'è molto di più dietro alla scorrettezza, alla scurrilità e al costante dito medio contro il conformismo e il perbenismo imperante; Sacha Baron Cohen non risparmia niente e nessuno, a costo di camminare sempre in equilibrio tra le enormi censure e polemiche in cui incorre (fin troppo) spesso.
Dietro la divertita guida di Louis Leterrier (regista francese che si è fatto le ossa on USA con blockbuster d'azione come The Transporter, L'Incredibile Hulk, Now You See Me) "Grimsby" diventa la personale ode di Baron Cohen a certi costumi di una fetta di popolazione britannica odierna: non risparmia battute e situazioni al fulmicotone sulla vita di periferia inglese, sulla colorita tifoseria britannica e sulla paura del contagio virale: si, avete letto bene, il comedian inglese si prende gioco anche di Ebola, AIDS, infezioni veneree e, tutte condite da....Daniel Radcliffe e Donald Trump (il fato del candidato repubblicano è da applausi).
In aiuto accorre un cast tutto internazionale molto divertito: dalla "Precious" Gabourey Sidibe fino ad una inedita Penelope Cruz paladina della lotta alla fame nel mondo.
Nonostante l'inevitabile flop (in USA già lo è clamorosamente), anche stavolta Sacha Baron Cohen farà parlare di se. Di nuovo.
VOTO: 2/5