JACK REACHER: PUNTO DI NON RITORNO – La Recensione

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Di Dario Ghezzi
Jack Reacher decide di aiutare il maggiore dell’esercito
Susan facendola evadere dal carcere e risparmiandole la corte marziale, certo
della sua innocenza. I due diventeranno alleati e complici per cercare di
scagionare la donna dall’accusa di spionaggio e fare in modo che Reacher
riabiliti il suo passato, grazie all’incontro con una figura importante e
combina guai.

Questo è il plot dell’adrenalinico Jack Reacher Punto di non
ritorno
, un film spy thriller che unisce azione e dramma, sparatorie e botte da
orbi. Certo, la trama della pellicola è quella che è, nulla di nuovo sul fronte
cinematografico hollywoodiano. Reacher è come Ethan Hunt di Mission Impossibile.
Quello che ritroviamo qui, tuttavia, è un personaggio più introverso,
misterioso e cupo.  Un paladino della
giustizia sui generis, che fa l’autostop e che è perennemente in viaggio per
trovare la sua di missione impossibile ma, forse, anche sé stesso.
Non a caso, in Jack Reacher 2 il protagonista si ritroverà a
scontrarsi bruscamente col suo passato, che paradossalmente potrebbe salvarlo
da un futuro incerto, da ‘già morto’ come lo stesso personaggio reciterà in
varie scene del film.

Sicuramente Jack Reacher 2 è una pellicola blockbuster a cui
dedicarsi durante le noiose serate autunnali in arrivo, un film fotocopia di
molti altri come dicevamo in precedenza dove appare un Tom Cruise appesantito e forse stanco
e una Cobie Smulders credibile, agguerrita e profonda. Una pellicola a cui
l’attore sembra aver fortemente creduto, avendola anche prodotta, ma che finirà
irrimediabilmente nel dimenticatoio; magari dopo una prima serata Mediaset da
15% di share.

VOTO: 2/5


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