I più grandi ruoli di Jane Fonda

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Di Alfredo Di Domenico

Raramente un’attrice riesce ad avere una carriera ricca, lunga e interessante come quella di Jane Fonda. Jane è una donna diversa dalle altre che hanno cominciato con lei a Hollywood negli anni ’60, è sempre stata famosa per le sue idee, per le sue opinioni, per la sua fermezza e la sua indipendenza, una donna nuova sotto certi aspetti e un’attrice incredibilmente dotata che è diventata modello e fonte di ispirazione per le nuove generazioni.
Figlia d’arte, dell’inossidabile Henry Fonda, ha lavorato con i grandi del suo tempo: Cukor, Clemènt, Stevens, Pollack, Zinnerman, Lumet, Jewison, fino al nostro Sorrentino.  Tornando a casa (1978) Non si uccidono così anche i cavalli? (1969), Giulia (1977), Sindrome cinese (1979), Sul lago dorato (1981) e Il mattino dopo (1986) sono solo alcuni dei titoli della sua nutrita filmografia. Una lunga lista che percorre 40 anni di cinema americano, in un periodo molto particolare in cui il ruolo e la figura dell’attrice stava cambiando e Jane si fece portavoce di quei cambiamenti diventando una delle più eminenti rappresentanti della sua generazione.

Un palmarès di tutto rispetto che ha raccolto in  diversi campi dell’intrattenimento, due Oscar su ben 7 candidature, 6 Golden Globe, un Emmy, un BAFTA, l’anno scorso il prestigioso AFI Lifetime Achievement Award. Negli ultimi anni si è cimentata anche con il teatro ricevendo una candidatura ai Tony Award. Ecco i 5 titoli che, secondo noi, meglio rappresentano il talento e la spiccata personalità della magnifica Jane.

Klute (1971)
L’ispettore Klute viene incaricato di indagare sulla scomparsa di Tom Gruneman, dirigente di un’azienda della Pennsylvania e, attraverso una lettera lasciata sul suo tavolo, risale a Bree Daniels (Jane Fonda), una squillo di New York. In pieno stile New Hollywood il film di Alan J. Pakula regala a Jane il primo Oscar della sua Carriera. Nonostante Jane fosse ancora giovanissima offre una performance da attrice navigata, piena di pathos e di passione, un ruolo controverso in un film che ha destato molto scalpor, all’epoca, e che oggi è definito un classico del suo tempo. In piena Guerra del Vietnam, per protesta, Jane Accetto il suo Oscar dicendo solamente “Ci sarebbe molto da dire ma non lo farò stasera, vorrei solo ringraziarvi tutti”.
Tornando a casa (1978)
Jane rischiò quasi di essere ostracizzata da Hollywood per alcune affermazioni che riguardavano la guerra nel Vietnam ma di un’attrice come lei non si può fare a meno. Nel 1978, affermatissima e ancora richiestissima, prende parte a questo piccolo film di Hal Ashby, sui reduci dalla guerra nel Sud Est Asiatico, i loro traumi e i loro problemi nel riprendere le redini di una vita che non gli appartiene più. Jane sorprende con una performance molto matura, molto sentita, ma sopratutto molto molto vera. Accanto a John Voight offre una delle più profonde e toccanti interpretazioni della sua carriera. Entrambi vincono l’Oscar, per Jane è il secondo, dopo quello per Klute del 1971, ribadendo la sua posizione di prima donna del cinema Americano. 
Sul lago dorato (1981)
E’ difficile farsi notare quando sei in un film con Henry Fonda e Katharine Hepburn, eppure Jane fonda ci riesce, non è solo merito della voluminosa capigliatura ma anche di un talento che riesce a metterla “quasi” in pari con due leggende del cinema. Si tratta dell’ultimo film della lunga carriera di Henry Fonda, e l’unico in cui abbia vinto l’Oscar; è anche l’unico in cui ha recitato con la figlia Jane, un film emozionate, semplice in cui le performance son la vera forza motrice. Anche in questo caso il film trionfa agli Oscar vincendo 3 statuette tra cui Attore, Attrice (il 4° per la Hepburn) e sceneggiatura. Jane riceve una candidatura in Supporting ma nonostante la mancata vittoria la sua in questo film resta una delle migliori interpretazioni della sua bellissima carriera.
Grace & Frankie (2015 – oggi)
Grace e Frankie sono due donne che hanno superato i 70 anni, amiche/nemiche da sempre per via dei loro differenti stili di vita. La loro esistenza viene scombussolata quando i rispettivi mariti, soci in affari da oltre vent’anni, fanno coming out confessando di amarsi e di volersi sposare. All’alba del nuovo millennio Jane è ancora tra noi, più travolgente che mai, bellissima e brillante come sempre, sembra quasi che il tempo non ha effetto su di lei. Accompagnata da un’altrettanto strepitosa Lily Tomlin, Jane approda in tv con una serie divertente ed incredibilmente moderna. Sempre efficace, sia nel dramma che nella commedia il suo spirito è uguale a quello degli anni ’60, il pubblico la ama e le associazioni la acclamano con premi e nomination.
Youth (2015)
Sorrentino la vuole fortemente per questo piccolo ruolo, un cammeo in effetti, nel suo ultimo film Youth – La Giovinezza.  Assurta nell’ empireo delle leggende del cinema a Jane bastano pochi minuti sullo schermo per restare impressa nella mente dello spettatore. Una sola scena, un paio di inquadrature è Jane si manifesta in tutta la sua potenza artistica. Magnetica e incisiva come sempre per questi pochi attimi sullo schermo ha ricevuto importanti menzioni  come la candidatura ai Globe in supporting e il premio da parte dell’Hollywood Film Award nella categoria Supporting Actress of the Year. Un mito che non smette mai di sorprendere.