14.12.16

Poveri ma ricchi - La recensione

Di Emanuele Paglialonga

Arriva in sala in 400 copie distribuito da Warner Bros Poveri ma Ricchi, decimo lungometraggio di Fausto Brizzi, remake della commedia campione d’incassi in Francia Les Tuche. Protagonisti del film Christian De Sica e Enrico Brignano, coadiuvati da Lucia Ocone, Lodovica Comello, Anna Mazzamauro e Ubaldo Pantani.

La storia è quella di una spiantata e burina famiglia laziale, i Tucci, con marito mozzarellaro (De Sica) , moglie casalinga (Ocone), cognato a carico (Brignano) e suocera patita di serie televisive (Mazzamauro). C’è povertà ma anche armonia: preparano e friggono montagne di supplì che mangiano tutti insieme la sera davanti al televisore. A cambiare radicalmente le loro esistenze ci pensa una stellare vincita al lotto di 100 milioni di euro, con la combinazione delle date di nascita di Papa Francesco e Al Bano. Per loro si aprirà un dilemma: mantenere nascosta la vincita o entrare a far parte dell’alta società?

E’ un film di prime volte, come sottolinea lo stesso Brizzi nelle note di regia: il suo primo film comico dopo tante commedie sentimentali, il suo primo film con Brignano e De Sica, il suo primo remake, il suo primo film girato in gran parte a Milano, la sua prima collaborazione con un musicista esordiente, Francesco Gabbani, vincitore dell’ultimo Sanremo Giovani, che ha fatto un lavoro davvero niente male.


E davvero  niente male Poveri ma Ricchi: dopo diversi film sciapi, il regista di Ex e Notte Prima Degli Esami è tornato in auge con una commedia divertente, con un cast di cavalli di razza splendidamente orchestrato dove ognuno porta a casa le sue risate, a partire da un De Sica mattatore fino a arrivare a un ottimo Ubaldo Pantani (uno degli imitatori, assieme a Lucia Ocone, delle ultime edizioni di Quelli che il calcio).
L’uscita è prevista per Giovedì 15 Dicembre, i rivali molti (da Rogue One a Tim Burton con Miss Peregrine), fino ai tanti, troppi, prodotti italiani: in attesa di scoprire come sarà il Natale a Londra di Volfango de Biasi con Lillo & Greg e Nino Frassica, si può affermare senza ombra di dubbio che questa finora è la miglior commedia italiana del Natale 2016. Vince anche a mani basse in realtà, se si esclude Boldi, ormai inclassificabile, il pessimo Non c’è più religione di Luca Miniero e l’orripilante, agghiacciante Fuga da Reuma Park di e con Aldo Giovanni e Giacomo.
Unica nota dolente che non fa gioire del tutto perlomeno l’autore di questa recensione: è mai possibile che per fare una commedia riuscita e che faccia ridere si vada sempre a scopiazzare dalla Francia? Imparate la lezione di Perfetti SconosciutiCiononostante, glielo si perdona: per il Natale 2016, #teamBrizzi.  

VOTO: 7/10