A Star Is Born: Anya Taylor-Joy

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Di Gabriele La Spina

La conoscerete soprattutto per il ruolo di Thomasin nell’acclamato capolavoro horror The Witch, una pellicola grazie alla quale la giovane Anya Taylor-Joy ha raccolto in questi mesi i larghi consensi della critica, e di conseguenza anche nomination in alcuni award. Questo mese sarà nelle sale con il nuovo film di M. Night Shyamalan, un horror thriller intitolato Split, dove le è stato riservato un ruolo di secondo piano, inferiormente curato rispetto a quello riservatogli da Robert Eggers.


Con un passato di ballerina alle spalle, Anya Taylor-Joy, di nazionalità americana ma in cui scorre sangue per metà spagnolo e per l’altra metà scozzese, ha esordito davanti la macchina da presa solo due anni fa, nella misconosciuta serie televisiva inglese Endeavour. Propizio è stato l’incontro subito successivo con Robert Eggers, un giovane sconosciuto regista notato da una casa di produzione grazie a un suggestivo cortometraggio sul classico di Hansel and Gretel, che la sceglie per il ruolo da protagonista nel suo primo lungometraggio: The Witch. In seguito al debutto della pellicola al Sundance Film Festival, che incorona Eggers con il premio per la miglior regia, i riflettori sono puntati sulla Taylor-Joy.
Ambientato nel New England del XVII secolo, The Witch segue le vicende dei coniugi William e Katherine, che conducono una devota vita cristiana insieme ai loro cinque figli in una zona ai margini dell’impraticabile deserto. Quando il loro figlio neonato svanisce e il raccolto va a male, la famiglia comincia a disintegrarsi e tutti finiscono con il darsi addosso a vicenda. Il vero pericolo però è il male sovrannaturale che si nasconde nel vicino bosco. Nel ruolo di Thomasin, Anya Taylor-Joy conquista lo schermo con una performance di enorme maturità considerati i suoi 19 anni di età, tra le migliori del 2016. Domando la difficoltà di un ruolo in continua sospensione tra allusione e vittimismo, fronteggia un’esasperante Kate Dikie (nei panni della madre) e “strega” lo spettatore in un finale senza eguali nel panorama cinematografico degli ultimi 20 anni.


In seguito allo strepitoso successo di The Witch, Anya Taylor-Joy è stata adocchiata da numerose case di produzione che nel 2016 l’hanno voluta i disparati progetti come il film sci-fi di Luke Scott sulla falsa riga di pellicole come Ex Machina (2015) e Hanna (2011), dal titolo Morgan, e il biopic sull’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel periodo della giovinezza, Barry. Inoltre è stata protagonista di un’iconico video clip, diretto da Grant Singer, per un brano del musicista Skrillex.

Nel 2017 sarà la protagonista dell’esordio cinematografico come regista, dello sceneggiatore di The Impossible (2012) e The Orphanage (2007), Sergio G. Sánchez, nel thriller Marrowbone, sarà poi di nuovo protagonista di un altro esordio, quello di Cory Finley, Thoroughbred, dove è affiancata dal compianto Anton Yelchin. Chissà se però il suo “scopritore” Robert Eggers non la sceglierà nuovamente per il suo secondo lungometraggio, remake di un classico senza tempo, oggetto di culto di numerose generazioni cinefile: Nosferatu.

(© Immagine principale di Jarin Blaschke)