Chi è la più grande attrice vivente? – Awards Today Risponde

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Di Redazione

Trovandoci nel vivo della stagione dei premi, tra nomi confermati, attori consacrati al contrario di altri del tutto snobbati, ci risulta naturale tirare le somme, interrogarci sulla valenza dei premi e cominciare a farci delle domande. Primo di un ciclo di quesiti, oggi tratteremo un argomento ampiamente dibattuto tra cinefili e non: Chi è la più grande attrice vivente? 

Tutti i membri della nostra piccola redazione sono scesi in campo per rispondere al quesito, in modo logico ma anche soggettivo.

Simone Fabriziani

I due capisaldi della recitazione femminile contemporanea, escluso l’inevitabile modello Streep, sono sorprendentemente  non di origine statunitense. A fornire un nuovo modello femminile di bellezza unità ad un insormontabile talento c’è la due volte Premio Oscar Cate Blanchett, icona di talento e versatilità. Di origine australiana, la Blanchett ha sempre stupito per la totale immedesimazione e dedizione nei ruoli più disparati, sempre con assoluta maestria: non è facile essere identificata artisticamente Bob Dylan, Elisabetta I e Katharine Hepburn e non sentirne apparentemente il peso!
Il mio secondo caposaldo arriva direttamente dall’Europa, dove il modello di talento recitativo femminile rimane impareggiato dalla leggenda francese Isabelle Huppert. Candidata per la prima volta all’Oscar quest’anno per Elle di Paul Vehoeven, la Huppert rimane forse la scelta più personale ed affettiva; semplicemente, sorvolando la sua immensa carriera di performer dei passati decenni, la sua interpretazione in La pianista rientra tra le più grandi performance femminili di tutti i tempi, secondo chi vi sta scrivendo!

Gabriele La Spina
Chiunque risponda a un quesito del genere sarebbe folle nel pensare che quella indicata sia oggettivamente la più grande attrice vivente, poiché risulta impossibile definire un nome senza seguire la propria soggettività. Qual è il giusto criterio per stabilire cosa fa di un’attrice la più grande? Ci si potrebbe basare sui numeri di premi vinti, ma sarebbe una via troppo facile. Innanzitutto potrebbe essere sensato restringere il campo alle veterane del settore, attrici con una lunga carriera alle spalle, un minimo di 30-40 anni, che ci permetta di basarci su numerose prove del suo valore. Per non scadere nello scontato andrebbe poi sottratta la beniamina del pubblico ovvero il nome più inflazionato. Infine tracciando un percorso di carriera andrebbero valutate le scelte di ogni attrice, identificando dove ha dimostrato prima di tutto la sua creatività e la sua unicità.
Seguendo i parametri citati e per una ragione di affinità a principi prettamente personali la mia scelta ricadrebbe così su Nicole Kidman. Nome forse controverso poiché altalenante. A bordo di un roller coaster è passata negli anni da favorita del pubblico a boxoffice poison. La Kidman ha dimostrato di essere un perfetto prototipo attoriale, ma non è stata poi perdonata dallo spettatore per quello schiaffo morale rappresentato dalle improbabili scelte che qualcuno ha definito come l’inizio di un declino, ma che in realtà sono state scelte coraggiose, istintive e anticonformiste a compimento di un personale percorso di affermazione individualista. Nella sua carriera ha lavorato con Stanley Kubrick, Lars Von Trier, Werner Herzog, Gus Van Sant, Jane Campion, Park Chan-wook, Robert Benton, Jonathan Glazer, Sofia Coppola e Yorgos Lanthimos. Ha toccato ogni genere: musical, horror, scifi, action, thriller, biopic, fantasy, comedy e dramma. Ha alternato blockbuster a film d’autore, il cinema europeo a quello americano. Soprannominata “risk taker” anche grazie a un invidiabile physique du rôle, ha interpretato personaggi unici, là dove qualunque altra attrice avrebbe fallito è risultata in numerosissimi casi l’elemento migliore, il catalizzatore, di pellicole non riuscite, ricavando oro anche dai più poveri script. Ha lottato ritagliandosi una sua nicchia a Hollywood, senza lasciarsi inscatolare in uno stereotipo, alla soglia dei 50 anni è in quattro progetti l’anno. Ha dimostrato di saper seguire diverse tipologie di acting: performance trasformative come quelle di The Hours (2002) e The Paperboy (2012) esempio di grande creatività nella costruzione del personaggio, alternate a performance interiorizzate e intimiste come quelle di Birth (2004) e Rabbit Hole (2010) di straordinaria intensità e realismo. Il suo sguardo divenuto iconico nel panorama cinematografico contemporaneo, e tutti i motivi già espressi, rendono Nicole Kidman una delle più grandi attrici viventi, e forse (a giudizio personale) la più grande.

Daniele Ambrosini

Chi è la migliore attrice vivente? La risposta giusta è Meryl Streep, vero? Probabilmente sì, eppure voglio provare a dare una risposta diversa perché ci sono tante attrici di incredibile talento che hanno ancora una carriera luminosa davanti a loro che in ogni film in cui appaiono ci ricordano la loro bravura  e in ogni ruolo riescono ad emozionare. Prima tra tutte, per me, Cate Blanchett. È un’attrice di un’eleganza infinita ed un talento camaleontico che, ne sono certo, un giorno ricorderemo tra le migliori di tutti i tempi e probabilmente in futuro arriverà un terzo Oscar per coronare il suo ingresso nella storia. La Blanchett è probabilmente la mia attrice preferita, insieme a Jessica Chastain, nuova leva di Hollywood che dal 2011 ad oggi ha sfornato una grande interpretazione dopo l’altra in film molto belli e spesso fuori dal circuito del cinema principale, con qualche intervallo un po’ più commerciale; ma per fortuna la Chastain ha un’intera carriera davanti a sé e continuerà a stupirci, per me è davvero una delle migliori attrici in circolazione. Infine è doveroso nominare un’altra attrice, una giovane interprete che sta facendo sempre meglio, un volto unico nel panorama cinematografico mondiale: Rooney Mara. Ogni sua interpretazione è sempre pienamente convincente e con il tempo sono sicuro che l’antidiva hollywoodiana per eccellenza sarà ampiamente riconosciuta come una delle migliori attrici viventi, per me già lo è.

Edoardo Intonti
Dovendo scegliere tra le interpreti che a mio personale giudizio rappresentano i punti di eccellenza massima nell’industria hollywoodiana, preferisco scegliere due interpreti non più giovanissime (avendo quindi a disposizione un ventaglio più ampio di performance da giudicare) e entrambe lontane dalla vita di gossip o scandali, ma dalla carriera turbolenta e segnata da collaborazioni storiche.  Faccio ricadere la mia scelta dunque su due artiste provenienti da background differenti, estrazione sociale e stile recitativo differente una americana, l’altra, da tradizione inglese.
Jessica Lange e il suo stile recitativo sono da ricollegare direttamente al teatro di inizio secolo, quello dal quale nacquero gli attori del cinema delle origini  e dei mimi della scuola di Étienne Decroux. Il fascino melodrammatico,la gestualità marcata  e la ricalcata espressività, la rendono perfetto materiale per le produzione drammatiche e personaggi sopra le righe, per i quali ha vinto numerose onorificenze. E’ una delle punte massime che l’America colta ha saputo offrire (formazione oltre oceano, scelte attente dei progetti a cui prendere parte e in indole poco interessata alle luci della ribalta).
Tilda Swinton: Premiata con un oscar simbolico, Tilda è nel panorama inglese una delle performer più disposta a mettersi in gioco (e più richiesta) in quasi tutti gli ambiti artistici ,dal teatro alla performing art passando ovviamente per grandi autori come Jarmush, Cohen, Anderson e ha spesso prestato il suo talento a progetti anche più “di massa” dimostrando di non essere interessata a lavorare esclusivamente con elite’ culturali (Narnia, Dottor Strange, Snowpiercer) risultando spesso fascinosa nonostante il look talvolta volutamente androgino.

Alfredo Di Domenico
Alla domanda “chi è la migliore attrice vivente?” rispondo senza alcuna esitazione dicendo Meryl Streep. Il motivo della mia risposta non sta solo nell’inequivocabile genio che questa straordinaria attrice mostra di possedere da 40 anni a questa parte ma risiede anche in un motivo molto personale: lei è la prima attrice che ho cominciato a seguire, ammirare, e ricercare tra i film in programmazione in tv, un aspetto, un talento, una donna che mi ha sempre affascinato e che in un certo modo mi ha iniziato ai piaceri della celluloide. Al di la dei 3 Oscar e le 20 candidature, Meryl è la migliore per me perché nessuna come lei mi ha fatto innamorare del cinema.
Spesso si sente dire che Cate Blanchett è l’erede di Meryl Streep, io credo che entrambe posseggono qualcosa di unico e in virtù dell’ unicità di questo dono non credo che Cate possa raccogliere il pesante testimone della Streep ma costruirà, come sta già facendo, una solida e rispettabile carriera, piena di successi e performance incredibili, proprio come la collega.
Non mi sento di escludere da questa mia personalissima selezione quattro attrici inglesi che, erroneamente, considero come un tutt’uno, quando poi non potrebbero essere più diverse tra di loro. L’associazione nasce dal fatto che per me rappresentano tutte la grandezza e il non plus ultra delle attrici inglesi, quella nate sui palcoscenici, recitando Shakespeare e che poi hanno brillato in ogni settore si siano cimentate, sto parlando della quattro Dame: Judi Dench, con la sua tempra, suo spirito ed il suo sguardo felino riesce sempre a convincere, Maggie Smith, incarna la quinta essenza dello charme inglese, altera, snob ma anche sensibile e cordiale, Helen Mirren accattivante e sensuale magnifica e impeccabile in ogni genere ed infine la sempreverde Angela Lansbury iconica, granitica ed inimitabile, la sua presenta è una garanzia di qualità.



Chi è secondo voi la più grande attrice vivente? Rispondente nei commenti.