10.1.17

SHERLOCK 4x02 "The Lying Detective" - La Recensione

Di Simone Fabriziani

Al secondo, attesissimo appuntamento della quarta stagione televisiva del fenomeno BBC Sherlock il timone della scrittura passa al co-creatore Steven Moffat ; lo sceneggiatore e showrunner inglese ci ha già in passato abituati a tessiture narrative complesse e a rompicapo degni del miglior Conan Doyle. Inutile sottolineare che in The Lying Detective Moffat non si smentisce, anzi si super per certi aspetti.
Questa volta il detective di Baker Street magistralmente portato sul piccolo schermo dalla superstar britannica Benedict Cumberbatch si confronta con il viscido e misterioso Culverton Smith (un  magistrale Toby Jones); perché il magnate e filantropo vuole convocare privatamente  Holmes e Watson (Martin Freeman)?
Ma soprattutto, perché Sherlock Holmes sta facendo uso di droghe pesanti? Riuscirà a sbrogliare il complesso caso anche stavolta? Il gioco è aperto di nuovo, e la posta in gioco stavolta si fa sempre più alta e le possibilità di successo sempre più labili.

Dopo lo scioccante colpo di scena di "The Six Thatchers", il secondo episodio della fortunata quarta stagione affonda i suoi artigli sulla classica intelaiatura narrativa del rompicapo: qui più che mai nulla è mai come sembra, l'apparenza inganna ancora di più, e il colpo di scena (qui clamoroso) è dietro l'angolo.
Ancora una volta, nelle sapienti mani di Moffat, "Sherlock" si conferma grandissimo esempio di mèlange tra intrattenimento dinamico e cerebrale e grande affresco delle luci ed ombre della condizione umana; in questo caso, "The Lying Detective" rispolvera intelligentemente lo scheletro della trama del racconto "The Dying Detective" di Arthur Conan Doyle e lo trasforma in grande racconto epico di riappropriazione degli affetti e di accettazione di se stessi. 
E non  è poco, neanche per Sherlock Holmes.

VOTO: 8/10