Di Edoardo Intonti
Arrivati a metà del progetto di Tom Hardy e padre, abbiamo abbastanza elementi a disposizione per poter iniziare a tirare qualche somma riguardo a questa prima stagione di Taboo, tenendo conto dell' escalation tanto annunciata e che potrebbe ancora rivoluzionare la già agitata situazione attuale.
Delaney ha ormai tessuto una rete di alleanze invidiabile nel breve periodo passato a Londra dopo il lungo esilio, riuscendo in breve a conquistarsi una spia all'interno della compagnia delle Indie , una squadra d'assalto con tanto di perito chimico e riuscendo ad accattivarsi le simpatie della "matrigna", possibile intralcio nella missione di Delaney ma ormai già archiviata come possibile interesse amoroso #2 (la prima ovviamente è ancora la sorellastra Zilpha alla quale riesce addirittura a causare un orgasmo a distanza grazie ad un incantamento certamente specifico appreso sicuramente in Africa).
La battaglia legale (e fisica) per l'isola ha messo l'una contro l'altra la corona inglese, la compagnia delle indie e gli americani, tutti ormai interessanti a contendersi l'eredità di Delaney e suo padre e a prevalere sugli altri. La narrazione continua a prediligere la linea narrativa politica, negandoci ancora un degno flashback del passato di Delaney o una spiegazione degna di nota. Il voodoo davanti al camino, gli sbudellamenti o la morbosa attenzione ad escrementi vari visionati nell'episodio,sono contentini per lo spettatore famelico di macabro e depravazioni degni del nome della serie, che se normalmente sarebbero più che sufficienti, nell'era di Game of Thrones e The Walking Ddead non scioccato più come una volta...
Voto: 8