Di Gabriele La Spina
La luce blu abbagliante di una sirena, un silenzio assordante e solo un respiro affannato: è così che Big Little Lies, la nuova serie di casa HBO apre i battenti con il suo primo episodio. Una miniserie che porta sul piccolo schermo il cinema indipendente, attraverso lo stile registico di Jean-Marc Vallée, ma in cui allo stesso tempo scorre il sangue del tipico prodotto televisivo di stampo classico, grazie alla penna di David E. Kelly. Un perfetto connubio quindi tra vecchio e nuovo, traducibile in soap opera indie.
E' un misterioso omicidio il filo conduttore di Big Little Lies, il cui primo episodio inizia dai primi istanti con l'indagine della polizia dopo la brusca interruzione di un gala di raccolta fondi, una conferenza stampa e gli interrogatori dei testimoni della vicenda. Così veniamo introdotti alle vite delle tre protagoniste: Madeline, Celeste e Jane, raccontate sia dalla prospettiva degli amici sia attraverso la loro stessa visione, un continuo contrasto tra apparenza e verità. Jane è una ragazza che da sola cresce il piccolo Ziggy (chiamato così per "Ziggy Stardust" di David Bowie), fugge da un ancora oscuro passato, per ritrovarsi ad essere un pesce fuor d'acqua nella realtà alto borghese di Monterey, una cittadina sul mare della California. Nel primo giorno di scuola del figlio fa il suo incontro con Madeline, una perfetta casalinga moderna con una figlia adolescente da cui è detestata e che preferisce la compagnia della nuova moglie dell'ex marito, e una bambina avuta da un secondo matrimonio. Madeline la introduce al vicinato e soprattutto alla sua migliore amica Celeste, una bellissima donna, ex-avvocato, vista di cattivo occhio per il suo matrimonio con un uomo molto più giovane di lei, madre di due gemelli. Monterey sembra il posto perfetto per iniziare una nuova vita, secondo Jane, ma tutte le sue aspettative crollano quando all'uscita del primo giorno di scuola, il piccolo Ziggy viene accusato di aggressione dalla figlia di Renata, la sgradevole donna con la quale Madeline ha un rapporto contrastante. Un primo episodio della serie che solleva diversi interrogativi ovvero: Chi è la persona morta? E chi è il colpevole?
C'è un po' del cinema di Vallée in questa serie, soprattutto lo stampo intimista che contraddistingue i film del regista canadese, come Dallas Buyers Club e Wild. Se Reese Witherspoon rende perfettamente il personaggio della logorroica Madeline, la cui vena ironica è forse l'unico elemento comedy della serie, Nicole Kidman sembra completamente sparita nel personaggio di Celeste, una donna introversa e timorosa. Alte le aspettative sui personaggi di Shailene Woodley e Laura Dern, di cui in questo primo episodio è stato mostrato fin poco. Luci e ombre di ogni personaggio vengono rapidamente mostrati in questo primo episodio che sembra aver innescato la miccia di una bomba, la cui esplosione è attesa dallo spettatore. La finta perfezione della società borghese contemporanea viene raccontata ancora una volta in tutte le sue insicurezze, ansie, paure e nei difetti comportati dalla costruzione di alte barriere e convenzioni sociali.
VOTO: 7/10