20.2.17

Taboo 1X07 - La recensione

Di Edoardo Intonti

Abbiamo dovuto "temporeggiare" fino a questo penultimo episodio per poter finalmente goderci un episodio quasi perfetto sotto ogni  punto di vista, denotazione non sempre presente nel corso delle precedenti sei puntate: copriremo presto se la nostra pazienza verrà ricompensata...

L'anti-eroe onnipresente Delaney,  sì carismatico ma mai davvero approfondito, è colpevole di essere l'unico personaggio su cui la serie risulta costruita. Ai personaggi secondari, tutti magistralmente interpretati da signori attori, viene risultato un terzo dello screentime che in realtà meriterebbero, non tanto per premiarli della recitazione o allungare a storia, ma per declinare quantomeno dei co-protagonisti per far progredire la trama su più livelli.
Invece abbiamo il personaggio di Tom Hardy, onnipresente, desiderio erotico di due personaggi ememzzo, oggetto di lotte intestine tra la Corona e la compagnia delle indie (già risolta), unico vero erede della sua fortuna, complottista con gli Stati Uniti, unico testimone della morte degli schiavi sulla nave Influence e mente dietro al piano del monopolio commerciale attraverso l'isola nel nuovo mondo. Tolto lui dall'equazione, ci rimane una bella serie storica sulla controparte più infelice dell'Inghilterra dei tempi di Jane Austen, che ogni settimana ha perso l'occasione di approfondire personaggi interessanti come Zylpha (possibile futuro villain?), Stuart Strange o potenzialmente molti altri (certo, la conferma di un progetto su tre stagioni prelude ad un eventuale approfondimento futuro , anche se non tutti i personaggi li rivedremo l'anno prossimo).

Detto questo, fotografia e scenografia sensazionali, meritevoli di tutti i premi disponibili nella prossima stagione degli award (non vale lo stesso per i costumi), con alcuni frame degni di finire appesi in qualche galleria londinese o anche solo nel nostro salotto.
Nei prossimi cinquanta minuti verrà deciso il destino di molti dei partecipanti al complotto di Delaney, il quale ha ottenuto almeno uno degli obbiettivi che si era riproposto: rimanere a tu per tu con il caro Sir Strange, un Jonathan Pryce  inquietante e dissacrante nelle sue esplosioni di volgarità, e che adesso forse dovrà rispondere dei suoi crimini. La settimana prossima speriamo di avere la risposta, o il bilancio finale di una serie piacevole ma appena sufficiente potrebbe, personalmente parlando, compromettere il giudizio totale su questo prodotto così atteso.


VOTO : 8.5/10