Di Alfredo Di Domenico
Sembra quasi incredibile credere, dopo aver scorso la filmografia di Mia Farrow, che non abbia mai ricevuto una candidatura agli Oscar. Mia è una delle grandi attrici della New Hollywood, una personalità,un talento ed una verve fuori dal comune che l'ha resa uno dei volti più noti ed apprezzati del suo tempo.
Sembra quasi incredibile credere, dopo aver scorso la filmografia di Mia Farrow, che non abbia mai ricevuto una candidatura agli Oscar. Mia è una delle grandi attrici della New Hollywood, una personalità,un talento ed una verve fuori dal comune che l'ha resa uno dei volti più noti ed apprezzati del suo tempo.
La sua fama è senza dubbio legata al Maestro Woody Allen, suo mentore e compagno dalla fine degli anni '70 all'inizio degli anni '90 che l'ha diretta in ben 13 film, tra cui alcuni dei più grandi capolavori del regista newyorkese come: Zelig, Broadway Danny Rose, The Purple Rose of Cairo, Hannah and Her Sisters, Radio Days. Figlia di due leggende le cinema come Maureen O' Sullivan ed il regista John Farrow ha saputo imporsi grazie al suo carisma e alla sua tempra dimostrando di essere un interprete profonda, misurata e sensibile.
ha ricevuto 7 candidature ai Globe vincendo in una sola occasione. Dagli anni '90 ha diradato le sue apparizioni sul grande schermo a favore di un grande impegno per le associazioni benefiche ed umanitarie diventando ambasciatrice del' UNICEF. La sua carriera ed il suo impegno nel sociale fanno di lei un candidata ideale per un premio Oscar Onorario o anche un Jean Hersholt Humanitarian Award che ha premiato attrici come Audrey Hepburn, Rosalind Russell, Elizabeth Taylor e Angelina Jolie proprio in virtù dei servigi resi alle cause umanitarie.
Sono passati ormai quasi 50 anni e il film di Polanski resta uno dei film più terrificanti della storia del cinema. La scena del concepimento, insieme ad altre sequenze del film, sono una delle cose più straordinarie, visionarie de oniriche mai portate sullo schermo.
Primo, folgorante, successo di Mia Farrow che grazie a Polanski irrompe sullo schermo in tutta la sua bravura. un ruolo per niente facile fatto di sguardi sparuti, espressioni disperate e tanta sofferenza. La giovane Mia porta sullo schermo un ruolo nuovo, un modo di recitare lontano dai canoni del tempo, manieristico, perfetto ed impeccabile, una tecnica molto più personale, sentita ed istintiva. Una semplice nomination ai Globe consacra il talento della giovane Mia che di li a poco sarebbe diventata una delle migliori attrici del suo tempo.
Non deve essere facile stare su un set in compagnia di vecchie glorie come Bette Davis, Angela Lasnsbury, Maggie Smith e Peter Ustinov ne' tanto meno apparire nella stessa scena con loro e riuscire ad emergere senza alcuno sforzo.
Il talento, il carisma e la forte presenza scenica di Mia emergono in questo film e in questo ruolo, un po' folle un po' disperato ma comunque di grande impatto emotivo. Attorniata da un cast di prim'ordine Mia non teme la concorrenza imponendosi come protagonista assoluta di questa fastosa storia corale ambientata sulle rive del Nilo. Il film fu uno dei suoi grandi successi degli anni '70 che la rilanciò come attrice ed interprete che di li a poco sarebbe divenuta la musa di Allen. Nessuna menzione particolare per la sua performance ma considerando che non ne ha mai avute di ufficiali la posizioniamo noi tra le sue migliori.