Bette Davis l'ha venerata, Marilyn Monroe la definì divina, per la stampa e la critica americana era la migliore attrice drammatica dai tempi della Greta Garbo, per noi, in Italia è semplicemente Anna Magnani. Un volto, una voce, una figura che ha incarnato la donna italiana per eccellenza. Donna, madre, attrice, la Magnani ha fatto della sua vita un' arte e dell'arte la sua vita è entrata nell' immaginario collettivo come una donna semplice, una del popolo,non la solita diva del cinema più che altro una di famiglia, che puoi incontrare per strada, per la sua Roma, come qualsiasi altra persona.
Spesso stereotipata nel ruoli di chiassosa popolana, sia nelle commedie come Abbasso la ricchezza e Abbasso la Miseria, entrambi del 1945, e sia nel dramma, come Roma città aperta, Bellissima o L'onorevole Angelina, in tutti i casi ha sempre recitato col cuore ed è proprio per questo che Anna è rimasta nella mente e nel cuore dei cinefili di tutto il mondo, specie quelli italiani, proprio per la sua anima e questo talento selvaggio e tragico che colpiva, e colpisce ancora, lo spettatore che ne percepisce il fuoco e le emozioni.
Per la storia del cinema Anna è una delle maggiori interpreti femminili della storia, simbolo del cinema italiano e una delle figure italiane preminenti della cinematografia del XX secolo. La Magnani ha ricevuto 5 Nastri d'argento, 2 David e una Coppa Volpi a venezia, mentre all'estero è stata premiata con un Orso d'argento per Selvaggio è il vento del 1958, due vittorie ai National Board of Review Awards, per Roma città aperta e La rosa tatuata e per quest'ultimo ha vinto un Golden Globe un BAFTA e un Oscar come migliore attrice diventando la prima attrice italiana a riuscire in questa impresa, nel 1955.
Non è facile la selezione del suo film poiché così ardente il fuoco della sua recitazione che ogni performance ha il suo valore.In fondo questo è un omaggio ,un modo di ricordarla e farla riscoprire.
Anche Ungaretti non è riuscito a rimanere indifferente al potere della Magnani infatti scrisse: "Ti ho sentito gridare Francesco dietro un camion e non ti ho più dimenticato". E neanche noi l'abbiamo dimenticata, quella è una delle scene più rappresentative ed eloquenti del neorealismo italiano e una delle più famose sequenze della storia del cinema. Anna Magnani è la popolana Pina, che si batte contro l'occupazione Nazista del suo quartiere e di Roma, proteggendo il suo uomo, Francesco. Per chi ha avuto modo di vedere il film ancora risuona l'urlo disperato di Pina che corre dietro al camion con cui i nazisti stanno portando via il suo uomo. Coraggio, passione, fierezza, amore, dolore tutto trapela da questa indelebile interpretazione della Magnani grazie alla quale diventerà non solo il volto del neorealismo ma anche un affermata attrice il cui nome arriva anche oltreoceano vincendo il prestigioso National Board of Review.
Anna Magnani e Luchino Visconti, uno degli incontri artistici più riusciti della storia. Anna è l'impetuosa e focosa Maddalena Cecconi, donna frustrata che vuole trasferire la sua ambizione di sfondare come attrice alla figlia. Nel film si alternano sequenze comiche, grottesche, drammatiche e scene molto toccanti. Un impietoso sguardo sul mondo del cinema che promette sogni di fronte al quale Maddalena non vuole arrendersi, vuole arrivare fino in fondo, perseguendo un sogno di grandezza e di rivalsa da una vita grama e mediocre. Anna raggiunge uno dei picchi recitativi della sua carriera, la spontaneità e la verve che mostra in questo film sono disarmanti. L'apice si raggiunge con la famosa scena della panchina, alla fine del film, dove Visconti dà carta bianca alla Magnani che improvvisa uno dei momenti più toccanti del film: un grande momento di sconforto in cui Anna chiede aiuto, silenziosamente, in lacrime, l'orgoglio e la consapevolezza di una madre ferita, dopo che la sua piccola è stata derisa durante un provino.
Sbarcata in America la Magnani fu accolta come una divinità, somersa da proposte e da copioni. Tennessee Williams aveva scritto La rosa tatuata espressamente per Anna Magnani, ma l'attrice non conosceva abbastanza l'inglese da poterlo interpretare in teatro. Fu così che il drammaturgo si convinse a farne un film, Per coprire i rischi sul mercato, fu scelto come protagonista maschile un attore di successo, Burt Lancaster. Ma non fu Burt ad uscirne vincitore, fu Anna Magnani che grazie a questo film conquisto l'Oscar come migliore attrice. Anna non conosceva l'inglese, aveva imparato tutte le battute a memoria, eppure la sua performance è fluida e naturale. abbandonati i panni da popolana romana interpreta la Baroenssa Serfina Delle Rose, della sua storia d'amore, del tradimento subito e delle risalita dagli inferi. Sempre efficace la Magnani offre un'interpretazione sentiva, vibrante, carnale e grazie a lei dramma e commedia si fondono insieme in questo piccolo gioiello che ancora oggi fa ridere e piangere allo stesso tempo.
Nella città l'inferno (1958)
Tornata dall'America Anna interpreta uno dei ruoli più difficili della sua carriera, quello di Egle, detenuta in un carcere femminile. L'intero film è sostenuto dall'intensità della Magnani, per la prima volta, in coppia con una prodigiosa Giulietta Masina. Il regista Castellani disse che "la Magnani entrò nel film con la voracità di un leone.". Un vero e proprio leone in gabbia, è proprio questo che sembra la magnani nel film. Ed è proprio questo l'animo della Magnani, fiero, vibrante, aggressivo d anche volgare, un inedita Anna Magnani appare sullo schermo.Dopo la popolana bonacciona e i ruoli Americani arriva un ruolo, scomodo sporco e sboccato in Anna da il meglio di se risultando subito sbalorditiva sin dalla prima scena. Fu uno degli ultimi ruoli interessanti proposti alla Magnani che di li a poco sarebbe ritornata al suo primo amore, il teatro.
Mamma Roma (1962)
Anna un volta fu intervistata e le fu chiesto perché non facesse più cinema e lei rispose "perché i film che mi offrono sono brutti e quindi non ne faccio più". L'occasione di fare un bel film arriva nel 1962 grazie al genio di Pier Paolo Pasolini che vuole Anna per Mamma Roma. Uno dei ruoli più intensi della carriera di Anna che ancora una volta mette in luce la sua anima vibrante per questo dramma ambientato nelle assolate e desolate periferie romane dell'inizio degli anni '60.Cardine di questa vicenda è l'incantevole debolezza dell'umanità disagiata che sogna il riscatto della propria condizione attraverso un impossibile avanzamento sociale. Mamma Roma ha fatto "la vita" per anni per dare a suo figlio un futuro migliore. Ma le cose non vanno per il verso giusto e il lieto fine non fa parte di queste storie. Sebbene in quel periodo il cinema italiano stia cominciando a prediligere un altro tipo di attrice, bella, ammiccante e prorompente, la Magnani, con questo film ha ricordato a tutte cos'è un'attrice e come si recita. Per l'ultima volta.