Di Edoardo Intonti
Feud procede spedito e senza troppi intoppi, in un quinto episodio, che per gli aficionados delle awards season ha un'importanza fondamentale nella storia degli Oscar, infatti l'edizione del 1963 vide premiati capolavori senza tempo come Lawrence of Arabia, e performance leggendarie come quella l'attore Gregory Peck per il film Il buio oltre la siepe.
Eppure, grazie agli eventi narrati questa settimana da Ryan Murphy (scrittore e regista di questa puntata) scopriamo quelli al tempo furono sicuramente retroscena molto chiacchierati, ma che oggi solo pochi ricordano. Joan Crawford, aiutata dalla formidabile Hedda Hopper organizzano un'imboscata ai danni dell'ignara Bette Davis, da molti predetta vincitrice dell'ambita terza statuetta, ma che come è purtroppo ormai noto, perse in favore di Anne Bancroft. Molto più lange-centrico del previsto, l'episodio trasmette pienamente la disperata e svilente corsa di una donna che sa di essere arrivata a fine carriera, il cui unico divertimento è, anche a costo di apparire ridicola e richiedere favori, quello di guastare la festa alla arci-nemica (di cui, nonostante tutto si fa difficoltà a capire i motivi di astio).
Se da un lato l'episodio ci racconta in modo ovviamente palesamene romanzato, a anche leggermente a corto di budget (la ricomparsa della Zeta-Jones nei panni di Olivia de Havilland è solo un contentino rispetto alla possibilità mancata di un casting moderno e celebre per re-incarnare i grandi nomi del passato che vengono citati numerose volte sullo schermo, una fra tutte, Katharine Hepburn, oltre che un set poco sfavillante...) di un evento importante nonché snodo fondamentale dell'intreccio tra Joan e Bette, Murphy compie anche un ottimo lavoro di critica del sistema degli Academy, suggerendo, volendo una possibile lettura contemporanea riguardante gli esiti delle nomination e l'imparzialità di esse. Chi ci dice che in altre occasioni, attrici, attori, registi e film ben più meritevoli degli effettivi vincitori, non siano stati vittima di mobbing da personalità più influenti e/o dalla stampa?
Al di là delle speculazioni o delle teorie complottiste, noi di Awards Today ce lo chiediamo spesso, immaginando come tanti, come sarebbe avere il potere che Hedda era in grado di esercitare al tempo.
Grandi assenti Alfred Molina e Stanley Tucci, che torneranno puntualmente il prossimo episodio.
VOTO: 7,5