3.5.17

American Gods 1x01 "The Bone Orchard" - La recensione

Di Diego Pelizza

Creata dai veterani Bryan Fuller e Michael Green, la nuova serie tv di Starz, tratta dall'acclamato romanzo di Neil Gaiman, non ha deluso le aspettative, con un primo episodio intenso e potente, diretto dall'esperto David Slade.

Dopo un prologo memorabile, in cui alcuni vichinghi sbarcano sulle coste americane ma si ritrovano impossibilitati a ritornare a casa per le avverse condizioni atmosferiche e arrivano massacrarsi tra di loro nella speranza di ingraziarsi il dio Odino e ottenere un po' di vento, la vicenda entra nel vivo quando, nel presente, il protagonista della storia, Shadow Moon, detenuto in procinto di ritornare in libertà dopo tre anni di carcere, viene informato della morte della moglie Laura avvenuta in un incidente stradale. Sull'aereo che lo deve portare in Indiana, per assistere ai funerali di Laura, Shadow incontra il loquace Mr Wednesday, il quale gli propone di lavorare per lui come guardia del corpo. Inizialmente riluttante, una volta scoperta la verità sulle dinamiche dell'incidente che ha portato alla morte della moglie - lei lo stava tradendo con il suo migliore amico, che avrebbe dovuto assumerlo nella sua palestra dopo l'uscita dal carcere -, Shadow accetta il lavoro, inimicandosi un misterioso ragazzo che viaggia a bordo di un enorme limousine.


Eccessivo, straniante, visionario, pieno di simbolismi e di violenza improvvisa ai limiti dello splatter, il pilot di American Gods convince grazie a una messa in scena audace, dialoghi scoppiettanti e personaggi sopra le righe, tra i quali spicca Mr Wednesday, figura affascinante e carismatica, magnificamente interpretata da Ian McShane. Paradossalmente per ora il personaggio con meno mordente è proprio Shadow, che tra strani sogni, proposte di lavoro inaspettate e incontri misteriosi, brancola ancora nel buio, come lo spettatore, circa quel che sta accadendo intorno a lui; Ricky Whittle riesce comunque a offrire un'interpretazione misurata ed efficace, nei panni di un protagonista che dietro un volto apparentemente impassibile cela una rabbia e una disperazione enormi.

Tecnicamente impeccabile, American Gods si è presentata dunque nel migliore dei modi, ma c'è ancora molto da scoprire: siamo solo all'inizio.


VOTO: 8/10



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