Dopo cinque anni giunge al termine la serie che ha reinterpretato il mito di Norman Bates, reso celebre dall'intramontabile classico Psycho di Alfred Hitchcock. Il canto del cigno della serie horror/thriller però non è dei migliori, quest'ultimo episodio infatti tende a vanificare quasi tutte le linee narrative portate avanti nel corso della stagione a favore di una soluzione più emotivamente coinvolgente.
Si tratta di un saluto ai fan della serie più che di una vera e propria chiusura, infatti l'intento nostalgico (e insolitamente strappa lacrime) è reso evidente dall'inserimento di flashback, poco funzionali alla risoluzione della linea narrativa principale ma perfettamente in linea con l'intento di ribadire pesantemente che questo è un addio definitivo. Anche le apparizioni di Norma sono centellinate per permettere a Vera Farmiga, anima dello show fino allo scorso anno, di lasciare degnamente uno dei ruoli più significativi della sua carriera.
Si tratta di un saluto ai fan della serie più che di una vera e propria chiusura, infatti l'intento nostalgico (e insolitamente strappa lacrime) è reso evidente dall'inserimento di flashback, poco funzionali alla risoluzione della linea narrativa principale ma perfettamente in linea con l'intento di ribadire pesantemente che questo è un addio definitivo. Anche le apparizioni di Norma sono centellinate per permettere a Vera Farmiga, anima dello show fino allo scorso anno, di lasciare degnamente uno dei ruoli più significativi della sua carriera.
Alla fine dello scorso episodio Romero era riuscito a sequestrare Norman, direttamente dall'uffcicio dello sceriffo dove era tenuto sotto custodia cautelare in attesa del trasferimento in una prigione, puntandogli una pistola alla testa. L'episodio si apre con la richiesta dell'ex sceriffo di White Pine Bay di essere portato dove Norman ha seppellito il cadavere di Norma, se dovesse rifiutarsi di eseguire quest'ordine andrà incontro ad una morte lenta e dolorosa, in caso contrario verrà ucciso in fretta. Una volta giunti nel bosco, nel luogo dove Norman aveva nascosto il cadavere della madre, Romero chiede di dissotterrarla e proprio dove aver riportato il corpo di Norma alla luce, Norman ruba la pistola a Romero e lo uccide. La storyline legata a Romero era stata una delle meno interessanti nell'arco di tutta la stagione e insieme a quella, al contrario promettente, di Madeleine Loomis si è rivelata anche poco efficace. Infatti a risolvere tutto è uno scontro finale che però non si consuma nel bosco ma tra le mura di casa Bates tra i fratelli Norman e Dylan.
Norman è sempre più solo ed estraneo al mondo esterno, Norma lo ha abbandonato dopo la morte di Romero perchè secondo lei ora è pronto per stare da solo, ma in realtà non lo è affatto. Deve perciò correre ai ripari, non può permettersi di restare solo, torna perciò a casa con il cadavere della madre che tenta in tutti i modi di far diventare una "nuova Norma" e invita il fratello a tornare da lui. Questo è lo spunto per la risoluzione casalinga della vicenda. Tutto finisce dove è incominciato insomma, ma con un ribaltamento dei ruoli dei fratelli Bates: Norman, figlio prediletto e giovane uomo gentile e premuroso, è disceso in un baratro di oscurità dalla quale solo la morte poteva tirarlo fuori; mentre Dylan, pecora nera della famiglia, è diventato un uomo migliore ed è andato incontro al suo lieto fine, seppur alla fine di un doloroso processo culminato con la totale anientazione della sua famiglia.
Il lavoro fatto sulla psicologia del personaggio e sui risvolti finali è buono, peccato che la prima parte dell'episodio ecceda troppo in patetismi, talvota fuori luogo ed eccessivamente forzati. Alla luce di quest'ultimo episodio appare evidente che il lavoro svolto sulle sottotrame in questa stagione si sia rivelato inconcludente, mai si era avvertita prima una sensazione così forte di una mal gestione del materiale narrativo nelle stagioni precedenti. E se ci sono due personaggi che gridano vendetta per questo sono Dylan e soprattutto Emma, Olivia Cooke riesce a illuminare lo schermo con un paio di battutte, così come Vera Farmiga.
A dirigere l'episodio è Tucker Gates, storico regista della serie occupatosi del pilot, mentre gli autori dello scipt sono i creatori della serie Kerry Ehrin e Carlton Cuse, che chiudono a loro volta un ciclo iniziato insieme cinque anni fa con quel "First You Dream, Then You Die" che alla luce di questo finale assume tutto un'altro valore. Non ci avrà lasciato nel migliore dei modi ma nonostante tutto Bates Motel durante questi cinque anni è stato un programma unico nel panorama televisivo e buona parte del merito va a Freddie Highmore e Vera Farmiga, che hanno reinterpretato un classico nel migliore dei modi, senza di loro Bates Motel non sarebbe stata Bates Motel.
E poi chi si sarebbe mai aspettato che nonostante tutto la serie si sarebbe conclusa con un lieto fine?
VOTO: 7/10