Ci ha lasciati da solo un anno eppure il cinema italiano ancora piange la sua dipartita. Uno dei più grandi cineasti della storia del nostro cinema, che con semplicità, classe e garbo ha raccontato l'Italia del '900, i sogni, le disfatte, i successi e cambiamenti ma anche le difficoltà e gli stenti di una nazione che piano piano cerca di rialzarsi e guardare con fiducia ad un futuro non proprio roseo.
Maestro indiscusso della commedia all'italiana ha esordito alla regia nel 1964, dopo una lunga gavetta, ma il successo arriva qualche anno dopo con Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968) con il fedele Alberto Sordi. La decade successiva lo consacrerà come uno dei più prolifici e apprezzati registi del panorama italiano ed internazionale con titoli storici come: I nuovi mostri, Romanzo di un giovane povero, e C'eravamo tanto amati. riscuotendo successi e tributi presso i più prestigiosi festival del mondo. Ettore Scola ha reso grande il nostro cinema da qualsiasi punto di vista e le sue opere godono tutt'oggi di grande ammirazione e rispetto. Nella sua lunga carriera ha ottenuto anche quattro candidature agli Oscar per il film straniero: nel 1978 per Una giornata particolare, nel 1979 per I nuovi mostri, nel 1984 per Ballando ballando e infine nel 1988 per La famiglia, non riuscendo però a conseguire la vittoria.
Solo un fuoriclasse come Scola poteva portare sullo schermo una storia così difficile ,affrontare un tema così atipico, per l'epoca, e risultare comunque eccezionale. Il film in questione è Una giornata particolare che affronta il tema dell'omosessualità ai tempi del fascismo. Il 6 maggio del 1938, giorno della visita di Hitler a Roma, in un comprensorio popolare, Antonietta, moglie e madre stanca e poco apprezzata dalla sua famiglia, incontra Gabriele, ex annunciatore radiofonico, licenziato per la sua natura "anticonvenzionale", o meglio, come si definisce lui stesso: "Io non credo che l'inquilino del sesto piano sia antifascista. Se mai il fascismo è anti-inquilino del sesto piano". Una semplice, seppur dolente e malinconica, storia d'amore con due protagonisti al culmine delle loro carriere, ovvero, Sophia Loren e Marcello Mastroianni, candidato all'Oscar proprio per questo ruolo. Nessun Oscar, né per Ettore né per Marcello ma intanto resta una grande opera sull'amore e l'intolleranza che ancora oggi si può considerare attuale.
Sempre nello stesso anno Ettore Scola prende parte all'opera che può essere considerata come uno dei capisaldi della commedia all' italiana. Sebbene di tratti di un film collettivo, ad episodi, Scola detiene la quota di maggioranza, dirigendo nel totale 7 episodi: L'uccellino della Val Padana, Il sospetto, Hostaria, Come una regina, Cittadino esemplare, Sequestro di persona cara ed Elogio funebre.
Il film nasce come un gesto di solidarietà da parte dei registi, Scola, appunto, Dino Risi e Mario Monicelli per aiutare lo sceneggiatore Ugo Guerra, gravemente malato. Realizzato a quindici anni di distanza dopo il primo film di Risi I mostri,, la pellicola affronta satiricamente e con ironia, ma anche con occhio critico, i tempi di allora, con le contraddizioni, le abitudini e le stranezze del costume italiano, in un periodo non proprio facile, contraddistinto di forti tensioni politiche e sociali conosciuti come anni di piombo. L'anno successivo il film ottenne una candidatura all'Oscar come film straniero.
La famiglia (1987)
Uno dei temi più ricorrenti nelle opere di Scola è lo scorrere del tempo, la rievocazione di momenti apparentemente lontani ma comunque vicini, i cambiamenti storici, i mutamenti sociali, quasi a voler enfatizzare il fatto che raccontare parte di una vita non basta, bisogna raccontarla tutta. Con questo film riesce nel suo intento. La famiglia ritrae una famiglia borghese romana attraverso tutto il '900, dal 1906 al 1986. Il film è diviso in nove parti e ogni parte tratta di un determinato periodo storico: Sullo sfondo delle vicende della famiglia si succedono le grandi guerre, la rinascita, il boom eonomico, la crisi, fino alla meta degli anni '80. Un velo di malinconia accompagna lo spettatore lungo tutto il film mentre sempre grande è l'ammirazione per il protagonista, il mattatore Vittorio Gassman, accompagnato da Stefania Sandrelli e tanti altri attori ai primi passi; Gassman offre una prova, come al solito, convincente ed intensa. L'evoluzione tecnica è incredibile, dai costumi alle scenografie si attraversa tutto il secolo senza neanche accorgersene; alla fine quello che resta è una sincera ammirazione per un opera che non ha solo un mero valore artistico ma anche un valore storico e documentaristico.
Da citare anche: Che ora è? Splendor, La terrazza, Butti,sporchi e cattivi, Dramma della gelosia e molti altri ma questi tre film pensiamo abbiano avuto un valore inestimabile oltre che un impatto significativo sul cinema italiano di tutto il novecento e nella filmografia di Ettore Scola.