19.5.17

Fargo 3x05 "The House of Special Purpose" - La recensione

Di Simone Fabriziani

Tutti contro tutti, homo homini lupus. Il quinto episodio della stagione di Fargo enfatizza il concetto già ampiamente esplorato nella pellicola del 1996 dei fratelli Coen e nelle due precedenti stagioni televisive portandolo a livelli di tensione narrativa notevoli. "The House of Special Purpose" è probabilmente il miglior episodio del terzo appuntamento sul piccolo schermo per lo show creato da Noah Hawley, fino ad ora.

Mescolando sapientemente racconto di violenza urbana e filosofia hobbesiana, Fargo alza notevolmente l'asticella dalla narrazione e al suo giro di boa (saranno in tutto dieci episodi, come per le precedenti stagioni) piazza tutte le pedine del gioco in un ideale stallo alla messicana: i gemelli Stussy sono sul piede di guerra dopo un falso "sex tape" inviato alla moglie di Emmit (Ewan McGregor) per regolare una volta per tutte lo sgarro giovanile ai danni di Ray (di nuovo, Ewan McGregor); nel frattempo il "risolutore" della Stussy Corporation Sy Feltz (Michael Stuhlbarg) viene minacciato concretamente dal sempre più misterioso Vargas (un David Thewlis sempre più da antologia) in una sequenza di tortura che farà senza dubbio la storia della serie antologica, mentre il cerchio tra l'agente dell'FBI Gloria Burgle (Carrie Coon) e Ray Stussy, nuovo indagato per l'omicidio di Maurice LeFay. si fa sempre più stretto.

E indifferente, continua a cadere lenta e trasognante la neve su un gelido Minnseota, a coprire il sangue dei martiri e delle vittime dell'insensatezza e delle più basse e profonde istintualità dell'essere umano, mastino feroce dell'uomo stesso.

"Homo homini lupus"


VOTO: 8/10