6.5.17

Le 6 più grandi performance di George Clooney

Di Claudia Silvestri 

George Clooney è sicuramente uno degli uomini più famosi dello star system. Il suo nome compare più spesso nelle riviste di gossip che in quelle di cinema, e le sue love story sono da sempre oggetto di scoop e pettegolezzi. 

Proprio come le sue storie d'amore, anche la sua carriera cinematografica è stata spesso altalenante. Dopo una breve gavetta, si impone al grande pubblico grazie al primo medical drama di successo, E.R - medici in prima linea, in cui interpreta il dottor Douglas Ross, dal 1994 al 1999.
Al cinema, invece, il primo grande ruolo è quello nel film Dal tramonto all'alba di Robert Rodriguez, col quale vince anche alcuni riconoscimenti. Da qui in poi la carriera di Clooney scorre fra opere d'autore e blockbuster. Inizia anche a produrre pellicole, a cui prende o meno parte, e con Argo vince il premio Oscar come miglior film nel 2013. Vince anche un premio Oscar come miglior attore non protagonista in Syriana, e viene candidato altre tre volte:  per Paradiso Amaro, per Michael Clayton e per Tra le nuvole. Alcune nomination gli provengono anche dal suo lavoro di regista e sceneggiatore: viene infatti selezionato per le sceneggiature de Le idi di marzo e Good Night and Good Luck. Per quest'ultimo è stato anche candidato come miglior regista.

Attualmente è al lavoro su Suburbicon, del quale ha deciso di curare solo la regia, affidandosi, per la recitazione, ad altri attori.  Fondamentale per lui la collaborazione con Joel ed Ethan Coen, che gli ha permesso di toccare alcune fra le punte più alte della sua carriera. 
Ma quali sono i suoi ruoli migliori? Qui cerchiamo di rispondere alla domanda, scovando le piccole perle in una carriera non sempre al top. 

Syriana (2005)
Il principe Nasir, erede al trono di un Paese produttore di petrolio, ha instaurato nuove relazioni commerciali con la Cina a scapito degli Usa, fino a quel momento privilegiati. Bob Barnes, un agente della Cia esperto in questioni mediorientali, riceve l'incarico di uccidere il principe Nasir. Ma non tutto va come dovrebbe. 
Ruolo della consacrazione per George Clooney, che gli valse la vittoria come miglior attore non protagonista. Una performance carica di phatos e di tensione, calata in una trama molto attuale, in cui gli inganni sono sempre dietro l'angolo. Nessun grande rivale per l'attore non protagonista agli Oscar (della cinquina di quell'anno, l'unico reale contender era Jake Gyllenhaal per Brokeback mountain), George riesce quindi facilmente a imporsi, entrando nell'Olimpo di Hollywood.  Forse la vittoria sarebbe stata più meritata per altri ruoli, ma questa interpretazione resta sicuramente fra le migliori e le più intense di Clooney.

Tra le nuvole (2009)
Ryan Bingham è un cinico uomo d'affari, che svolge per le aziende il ruolo di "tagliatore di teste". Il suo lavoro lo porta a viaggiare in continuazione in areo e ben presto lo scopo della sua vita diventerà accumulare i punti necessari per diventare "passeggero dell'anno". L'incontro con una brillante donna, di cui si innamorerà, (Vera Farmiga) e con una giovane collega (un'adorabile Anna Kendrick), lo porterà a rivedere le sue priorità e il suo stile di vita. 
Clooney in questo ruolo da senza ombra di dubbio una delle migliori prove di sé. Ruolo all'apparenza semplice, ma che invece lo costringe a fare appello alla più ampia gamma di emozioni possibile e a reggere il confronto con due coprotagoniste dalla forte personalità. Il risultato è eccellente: l'attore riesce a portare sullo schermo la vicenda di un uomo nel momento del più grande cambiamento della sua vita, senza scadere in facili retoriche o in eccessi, mantenendo sempre un grande controllo ed equilibrio. Non a caso, viene candidato per la terza volta all'Oscar. 

Paradiso amaro (2011)
Matt King, marito indifferente e padre di due bambine, più che alla famiglia si è sempre dedicato alla sua carriera di avvocato e alla cura degli interessi economici derivanti dalla moltitudine di proprietà terriere alle Hawaii. Dopo che un incidente riduce la moglie in coma irreversibile, Matt scopre che la donna ha condotto per anni una doppia vita, tenendo in piedi una relazione con Brian, residente nell'isola di Kauai. Intenzionato a conoscere il rivale, Matt decide di mettersi in viaggio insieme alle due figlie per recarsi dall'altro lato dell’arcipelago. Grazie al viaggio, l’avvocato rivaluterà tutto il  suo passato, rivoluzionando l’ordine delle sue priorità. 
Il ruolo più intenso e toccante dell'intera carriera di Clooney. Alla sua quarta candidatura all'Oscar, l'attore non vince solamente perché è l'anno di The Artist e del fenomenale Jean Dujardin. In questo parte l'attore ci fa ridere, piangere, commuovere e persino interrogarci sulle nostre scelte di vita, dimostrando di essere in grado di recitare perfettamente anche in ruoli drammatici. Al suo fianco, una ragazzina che sarebbe diventata ben presto uno dei nuovi nastri nascenti di Hollywood: Shailene Woodley.

Le idi di marzo (2011)
Nonostante la giovane età, Stephen sta attraversando un momento professionale di grande successo. È stato chiamato a essere uno degli addetti stampa del governatore Morris, candidato alla presidenza del Partito Democratico, durante le primarie in Ohio. Scoprirà a sue spese di come il mondo della politica sia attraversato da sotterfugi e mezzi illeciti quando, a causa di un complotto dei colleghi più anziani del comitato elettorale, sarà coinvolto in uno scandalo politico che vede il governatore messo alla gogna e lui sedotto da una giovane stagista. 
Il 2011 sembra essere decisamente l'anno di consacrazione per Clooney: con questa pellicola viene candidato per la miglior sceneggiatura non originale, vedendo riconosciuto il suo talento anche in ambiti diversi dalla recitazione. Ma, come appena accennato, sempre in questa edizione degli Oscar viene anche nominato come miglior attore. In questa pellicola da lui scritta, George si ritaglia un ruolo fondamentale, in linea con alcune interpretazioni già da lui portate sullo schermo. Nel ruolo del governatore Morris, mette a frutto tutte le precedenti esperienze in film in cui è un uomo di potere o un abile politico. Questa performance, infatti, richiama alla mente quella in Good Night and Good Luck (anch'esso sceneggiato dallo stesso Clooney). Anche qui, al suo fianco due giovani attori attualmente fra i più richiesti di Hollywood: Evan Rachel Wood e Ryan Gosling.

Ave Cesare! (2016)
Nella Hollywood degli anni Cinquanta, Eddie Mannix lavora per conto della Capitol Pictures. Il suo compito è quello di assicurarsi che tutto fili liscio e che i suoi attori non finiscano al centro di scandali mediatici. Una delle sue più faticose giornate si complica quando Baird Whitlock che chiedono un ingente riscatto.
Eccessivo, ironico, irriverente l'ultimo capolavoro dei fratelli Coen, che chiamano il loro attore feticcio Clooney per il ruolo di uno dei tanti "stupidi" che l'attore ha interpretato per loro.  Baird Whitlock, attore vanesio e pieno di sè, emblema di una certa Hollywood fin troppo autoreferenziale, è uno dei personaggi migliori tratteggiati dai fratelli registi. Grazie anche ad  un cast stellare (oltre a Clooney, Scarlett Johansson, Frances McDormand, Josh Brolin, Jonah Hill, Tilda Swinton,  Channing Tatum e Ralph Fiennes), il film coglie nel segno e diventa una delle satire più pungenti e grottesche dell'intera macchina del cinema. Assolutamente da non perdere. 

Money Monster (2016) 
Lee Gates è un conduttore televisivo che è divenuto un guru della finanza. Quando perde tutti i soldi della sua famiglia in un brutto investimento, Kyle Budweell  prende Lee e il suo intero staff in ostaggio, minacciando di uccidere l'uomo qualora non riottenga indietro il suo capitale. Mentre le azioni iniziano a salire come conseguenza dell'eco mediatica, la situazione degli ostaggi fa luce su un possibile scandalo che interessa la compagnia su cui Kyle ha investito.
Se Ave Cesare! rappresenta la parodia della vecchia Hollywood, Money Monster è una lucida riflessione sul ruolo della tv dell'ultimo decennio. Jodie Foster passa dall'altro lato della cinepresa per raccontare una storia che potrebbe tranquillamente essere stata tratta dai titoli di testa di qualche telegiornale. Affiancato dall'amica e grande attrice Julia Roberts, Clooney dà ancora una volta prova della sua versatilità. Lee Gates viene dipinto come un ciarlatano e un finto ingenuo, convinto che nessuno prenda davvero sul serio le sue parole. Con una mimica sfacciata e una spontaneità mai venuta così chiaramente fuori prima d'ora, l'attore dà vita ad una delle sue migliori interpretazioni degli ultimi anni, in cui è evidentissima l'influenza dell'esperienza maturata lavorando con i Coen. Ingiustamente passato inosservato, la pellicola andrebbe riscoperta da quanti cercano ancora la prova del talento di quest'interprete.



Quale performance della carriera di George Clooney è la vostra preferita? Diteci la vostra nei commenti.