Punto di approdo ma anche di ripartenza per la filmografia dell'eclettico e polarizzante regista texano Terrence Malick, il suo nuovo lungometraggio Song to Song arriva nelle sale italiane a partire da mercoledì 10 Maggio portando con sé tutto il meglio ed il peggio della più recente deriva autoriale dell'autore di capolavori come I giorni del cielo e The Tree of Life e segnando una svolta importante per la sensibilità del regista.
Lungometraggio dalla gestazione lunghissima, Song to Song approda finalmente nelle sale di tutto il mondo soltanto nel 2017 generando una nuova, ennesima ondata di fazioni opposte e parallele, in piena tradizione per l'ultimo Malick: capolavoro incompreso o boiata pazzesca?
Il film di Malick fa dei sui difetti evidenti una virtù e ci regala forse il lungometraggio più puro del cineasta (quasi) recluso dai tempi di The Tree of Life. A tratti un parossistico omaggio contemporaneo ai triangoli amorosi della Nouvelle Vague, Song to Song espande la rete delle relazioni amorose e la situa nell'ambiente spietato e libertino della musica prodotta e suonata nella città di Austin, Texas, capitale incontrastata della musica dal vivo negli Usa.
Le coppie formate, frammentate e ricompattate di un quartetto d'eccezione costituito da pezzi grossi come Ryan Gosling, Rooney Mara, Michael Fassbender, Natalie Portman e Cate Blanchett nascondono il significato più puro e profondo dell'intera macchina dell'allegoria messa in atto da Terrence Malick nel suo ultimo, discusso lavoro: frammentario, suggestivo, intimo ma al contempo profondamente universale, Song to Song è a tutti gli effetti il punto di arrivo ideale di un discorso iniziato già con le dissolvenze di un amore infelice mal riuscito e poco ispirato nel precedente To the Wonder e continuato in maniera intermittente nel gemello diverso Knight of Cups.
La fuga dall'infelicità e dai legami precostituiti dell'auto-realizzazione si ricompattano con l'approdo narrativo della coppia Ryan Gosling-Rooney Mara, ago morale di un girone infernale di rapporti amorosi sempre in conflitto e mai risolutivi che riescono ad affiorare dalle profondità del vuoto pneumatico della vita di Austin dove altri non riescono, lasciandosi divorare dalla melanconia e dall'insoddisfazione.
Song to Song è idealmente il viaggio intimo a più voci di una lotta contro l'ambizione e l'illusione della felicità che tanto sa di riappacificazione tematica e prettamente visuale dell'ultima ondata di prolifiche pellicole dirette da Terrence Malick. Un timido ritorno alla forma per il regista de La sottile linea rossa?
VOTO: 7.5/10