Attesissima dai fan delle produzioni di Tina Fey e co. Questa terza stagione sembra, fin dai primi episodi, voler cambiare la direzione intrapresa dai vari personaggi nel corso delle due stagioni precedenti, optando per un "re-invenzione" degli obbiettivi dei vari Kimmy, Titus e Jaqueline, mantenendo certo la personalità e l'umorismo che aveva contraddistinto la serie negli due anni precedenti.
È chiaro fun dai primi episodi, che tagliano, per alcuni personaggi, i ponti con quanto costruito nel finale della stagione precedente, eliminando completamente dall'equazione il marito di Jacqueline, la lotta per la gentrificazione di Lilian e la carriera sulla nave da crociera di Titus.
Se sulla carta potrebbe sembrare un elemento di crescita, purtroppo il risultato è di cercare di rendere complessi personaggi che non hanno bisogno di esserlo, visto la piattaforma di fruizione (che rilascia appena 13 episodi l'anno tutti insieme) e l'ambientazione costantemente "sopra le righe", stile 30 rock per intenderci (in cui infatti, i vari personaggi rimangono "stereotipati" fino alla fine, in senso buono).
Gli episodi più godibili si rivelano quelli slegati alla trama di fondo, (Kimmy va in chiesa, Kimmy fa una rapina, ecc) sottolineando l'errore di una fruizione "in blocco", che in termini comedy, non e' necessaria per tenere a mente le brevi evoluzioni della trama, ma che invece tende ad appiattire gli episodi meno esilaranti , che però forse, se visionati di settimana in settimana, si sarebbe portati ad apprezzare di più.
Tante guest star in ruoli decisamente marginali (in primis le vecchie co-star del compianto 30 rock) probabilmente con l'idea di rivedere nel futuro, con alcuni momenti decisamente esilaranti (Maya Rudolph, Ray Liotta) ed altri che potevano essere sfruttati meglio (Laura Dern in primis). Il finale, nuovamente in stallo, suggerisce un'ulteriore cambio di rotta per i personaggi e le loro carriere, cosa che speriamo non destabilizzi troppo l'umorismo e l'equilibrio dei personaggi.
VOTO: 7,5/10