12.9.17

Barry Seal - Una storia americana - La recensione dell'action movie con Tom Cruise

Di Dario Ghezzi

Barry Seal è un pilota dell'aviazione statunitense. Un giorno, durante un viaggio di lavoro, viene avvicinato da un misterioso personaggio che lo convince a fotografare i dissidenti protagonisti della rivoluzione sandinista in Nicaragua. Da quel momento, Barry Seal inizia a cambiare totalmente la propria vita, entrando in contatto con dei personaggi chiave del narcotraffico Sudamericano come i fratelli Ochoa e Pablo Escobar che lo portano a diventare un vero corriere della droga.

Barry Seal- Una storia americana (American Made) è un film di Doug Liman che sarà nelle sale a partire dal 14 settembre e che vede Tom Cruise nei panni del noto criminale. Nell'era del proliferare sulle serie incentrate sullo spaccio di cocaina (non ultima la saga Narcos giunta alla sua terza stagione su Netflix), viene approfondita una delle figure chiave del narcotraffico degli anni '80, capace di poter decidere, in qualche modo, il destino di molte figure di spicco. In "Barry Seal-Una storia americana", ci si concentra su ascesa e caduta dell'uomo e del criminale, mostrando gli effetti della sua nuova attività sulla famiglia e sul rapporto con le persone che lo circondano ma c'è anche un'analisi della complessità dei rapporti di potere tra le organizzazioni americane, come la DEA, da sempre protagonista di situazioni ambigue e controverse.
Tom Cruise è calato perfettamente nel ruolo, avendo un passato da “agente segreto” nella saga di Mission Impossibile di cui si sta girando l'ennesimo capitolo. Il film ha ritmo, in una commistione tra crime, azione ma anche momenti più comedy e leggeri che cercano di smorzare la serietà dell'argomento. Anche l'ineluttabile destino di Barry Seal viene sfumato per non rovinare l'atmosfera della pellicola.

Un film  per tutti, non solo per gli amanti del genere che sicuramente permette di mettere un tassello in più per conoscere una parte di storia ancora oscura e cruciale dell'America del Sud e del suo legame a doppio filo con gli USA. 

VOTO: 7/10