3.9.17

Venezia 74: Brawl In Cell Block 99 - La recensione del film con Vince Vaughn

Di Daniele Ambrosini

Il regista S. Craig Zahler si è fatto notare nel panorama indipendente americano con il survival western Bone Tomahawk, un paio d'anni fa scartato dal Festival di Venezia che ora torna sui suoi passi e porta al Lido, fuori concorso, Brawl In Cell Block 99, un crudo e riuscitissimo dramma carcerario interpretato da un convincente Vince Vaughn.

Bradley Thomas (guai a chiamarlo Brad) è un uomo dai sani principi, moralmente integro, la sua vita viene sconvolta quando dopo essere stato licenziato, scopre che la moglie Lauren (Jennifer Carpenter) ha una storia con un altro uomo. Niente di serio, ma i due hanno avuto problemi dopo che lei ha abortito e da allora il loro rapporto è andato deteriorandosi. I due si amano ancora e decidono così di riprovare ad avere un bambino. Bradley però è disoccupato, l'unico modo che ha per mantenere la sua famiglia è quella di andare a lavorare per Gil, un vecchio amico nonché noto narcotrafficante locale. In breve tempo diventa il suo braccio destro. Tutto sembra procedere per il meglio quando Gil decide di mettersi in affari con dei messicani che durante il ritiro di una grande quantità di cocaina iniziano una sparatoria con la polizia. Per lui è l'inizio della fine: finisce in prigione proprio quando la moglie sta per partorire ed un uomo lo ricatta minacciando la sua famiglia. L'unico modo per salvare moglie e figlia è uccidere un uomo nel peggior blocco carcerario della prigione di massima sicurezza di Red Leaf, il blocco 99.

Il film di Zahler è violento, divertente ma anche più profondo di quanto non possa sembrare in superficie. Sia chiaro, Block 99 è un film che non si prende particolarmente sul serio, eppure c'è qualcosa nella scrittura di Zahler, in quel protagonista con un senso della giustizia così spiccato, in quella prima metà di film quasi completamente priva di azione, che offre più di qualche spunto di riflessione, anche, se non soprattutto, a livello filmico. Brawl In Cell Block 99 si discosta da molti film d'azione dell'ultimo periodo per un'attenzione non indifferente verso la caratterizzazione dei personaggi e per l'attenzione alla costruzione scenica; è un film d'azione ma è anche un dramma famigliare, è un dramma carcerario ma anche una commedia nerissima. Il debito verso il cinema di serie B è evidente, nonostante il regista agisca in modo piuttosto autonomo rispetto a gli stilemi del genere, reinterpretando un tipo di cinema che in tempi recenti ha fatto la fortuna di registi come Robert Rodríguez.

Brawl In Cell Block 99 è un film completo, che mischia registri stilistici con grande maestria e che si mantiene interessante per tutta la sua durata. Bisogna dire che qualche difettuccio qua e là c'è, ad esempio le scene di combattimento non sono coreografate al meglio e la scelta di riprenderle principalmente per campi larghi a volte non ripaga appieno, ma nonostante questo si tratta sicuramente una delle più gradite sorprese di questo festival. E, a dirla tutta, la violenza non è quasi mai gratuita, è ben calibrata e neanche così esagerata come si dice in giro e, sia chiaro, va benissimo così.

VOTO: 7,5/10