Di Alfredo Di Domenico
Chissà se un giorno vedremo il grande Ridley Scott annoverato in quella impietosa lista dei grandi registi senza Oscar, insieme ad Alfred Hitchcock, Stanley Kubrick e Federico Fellini, o se, giacché è ancora molto attivo, riuscirà nei prossimi anni a mettere le mani su una statuetta, se non per la regia almeno alla carriera.
L’apporto di Scott alla cinematografia moderna è molto grande, la sua produzione è caratterizzata da grandi titoli e da grandi regie, collaborazioni importanti e riconoscimenti, forse pochi, da tutto il mondo. Il regista inglese ha esordito alla fine degli anni ’70 e dopo una manciata di film entra di colpo nella storia con Alien, franchise che avrà sino ad oggi numerosi seguiti e spin off. Negli anni successivi Scott firma almeno una pietra miliare per decade, Blade Runner, Thelma & Louise, Il Gladiatore, The Martian ecce ecc, collezionando nomination su nomination ma mai un’ Oscar, premio al quale è stato candidato ben 4 volte.
Alien (1979)
La leggenda comincia quando
l'equipaggio di una nave spaziale adibita al trasporto minerali, la Nostromo,
viene risvegliato dall'ibernazione durante il viaggio di ritorno verso la terra
per indagare riguardo un messaggio di s.o.s. proveniente da un pianeta inesplorato.
Qui viene trovata un'astronave extraterrestre fantasma con all'interno degli
ovuli. Sulla scia di Guerre Stellari e Incontri ravvicinati del terzo tipo anche Scott si inserisce su questo filone
aprendo le porte ad un genere che andrà molto in voga negli anni ’80. A
differenza dei film dei colleghi Lucas e Spielberg Alien va oltre il film di
fantascienza e d’avventura poiché la componente ansia e paura la fa da padrone. Il
film rappresenta il trampolino di lascio non solo per lui ma anche per la
bravissima Sigoruney Weaver. Due nomination agli Oscar una vittoria per gli
effetti speciali, è solo l’inizio di un’avventura che durerà sino ai giorni nostri.
Blade Runner (1982)
Los Angeles 2019. Rick Deckard
viene incaricato di riprendere la sua vecchia attività, cacciatore di
replicanti (organismi viventi uguali agli esseri umani ma con una forza
superiore e privi di sentimenti) per eliminarne 4, i Nexus 6, sfuggiti al
controllo della casa produttrice. Ancora una volta Scott catapulta lo
spettatore nel futuro, dove tecnologia e realtà si fondono in uno. A distanza
di 30 anni possiamo dire che non si è allontanato poi tanto dal vero.
Visionario, moderno e molto avanti per gli anni ’80 il film oggi è un cult e da
molto considerato ”poesia visiva”. Forse troppa tecnologia a discapito di una forte
sceneggiatura minano la solidità del film ma questi sono solo dettagli. Nel
2007 l'American Film Institute lo inserito nella classifica dei 100 migliori
film della storia.
Thelma & Louise (1991)
Nuova decade, nuovi temi, nuovi
capolavori. Due amiche, durante un viaggio in auto per una breve vacanza
all'insegna della libertà e lontano dai loro uomini, si trovano a commetere una
serie di azioni criminose che le costringono ad una disperata fuga per la
sopravvivenza. Scott porta sullo schermo la storia delle sue ricercate più
famose d'America in un film che non solo è diventato un cult ma anche un
manifesto del femminismo anni '90. Abbandonati i grandi effetti speciali e le
trame con ambientazioni distopiche ecco un film ‘ordinario’ tutto al servizio
della sceneggiatura, vincitrice dell’ Oscar, e di due sublimi performance di
Susan Sarandon e Geena Davis entrambe candidata all’ Oscar come migliore
attrice. Per questo film Scott riceve la prima nomination come migliore
regista.
Scott entra nel nuovo millennio
con il film che lo ri-consacra come un grande Maestro della settima arte.
Parliamo de Il Gladiatore. La storia del Comandante Massimo Decimo Meridio,
soldato designato dall’ imperatore Marco Aurelio come suo successore,
condannato a morte da suo figlio Commodo e venduto come schiavo si ritrova nell’
arena del Colosseo come Gladiatore per consumare la sua vendetta. Il Gladiatore
di può definire un Kolossal di altri tempi, lo si potrebbe annoverare tra i
classici film di ambientazione romana degli anni ’50 come Quo Vadis o Ben Hur o
ancora i Dieci Comandamenti con l’ausilio dei più sofisticati effetti speciali.
Un film potente ed appassionante ma soprattutto emozionate che regala al
regista inglese la seconda candidatura agli Oscar. Il film vince in totale 5
Oscar compreso quello per il miglior Film
The Martian (2015)
Durante una missione su Marte,
l'astronauta Mark Watney viene considerato morto dopo una forte tempesta e per
questo abbandonato dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si
ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al
suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un
modo per segnalare alla Terra che è vivo. Ennesima grande prova per Scott,
sempre aggiornato, attuale ed innovativo, ed ennesimo grande trionfo al
botteghino. Il film viene candidato 6
Oscar senza conseguire nessuna vittoria.
Poco male perché con questa sua ultima opera Scott ci dimostra di essere ancora
molto propositivo e sicuramente di essere annoverato tra i grandi del suo
tempo.