Abbiamo assistito questa mattina presso l'Hotel De Russie di Roma alla conferenza stampa del capolavoro targato Disney/Pixar Coco, in uscita nelle sale italiane a partire dal 28 Dicembre, in pieno periodo di festività natalizie come da tradizione della major di Mickey Mouse.
Erano presenti in conferenza il regista Lee Unkrich , già premio Oscar nel 2011 per Toy Story 3 ed entrato in casa Pixar nel 1994, e la produttrice Darla K. Anderson, classe 1993 e vincitrice di due PGA Awards per Cars e il terzo capitolo di Toy Story. Ecco cosa ci hanno detto durante l'incontro per la stampa di questa mattina.
Gli eredi di Frida Kahlo hanno visto il film?
L: Si, lo hanno visto; abbiamo condiviso il film
anche durante la realizzazione, abbiamo addirittura collaborato con la Frida Kahlo Estate, la fondazione ci ha aiutato ad aggiustare alcuni punti narrativi del film per rendere rispettoso il
personaggio della pittrice messicana. Abbiamo lavorato con molti consulenti ed esperti della carriera artistica della Kahlo.
Trattare il tema dell’aldilà in maniera laica e la
famiglia per un film destinato ad un pubblico anche infantile non è un pò un azzardo?
L: Creare il mondo dell’aldilà rimanendo fedeli
alle tradizioni messicane del dia de los muertos, ma anche dare
il messaggio che la morte non è la destinazione definitiva è stato un doppio lavoro molto duro. Ci auguriamo che Coco possa essere visto e condiviso da spettatori di culture e religioni differenti; nel film infatti ci può essere un altro aldilà soltanto nel momento in cui le persone vengono
dimenticate e i defunti emigrano in un posto indefinito, più vicino alla nostra idea occidentale di vita dopo la morte. Questo è un film che
abbiamo fatto non solo per un pubblico di bambini ma per tutti, anche per noi
che ci lavoriamo.
D: Noi volevamo esplorare anche i temi del seguire
le proprie passioni. Visto che il dia de los muertos è una festività incentrata sul valore della
famiglia, sentivamo che il film doveva traboccare di musica tradizionale messicana. Per noi è stata una grande
gratificazione lavorare ad un film che affronta molti di questi temi e siamo
felici che tutto alla fine del film tutto si risolva per il meglio per i vari personaggi.
C’è stata un’evoluzione nella tecnica di
animazione?
L: La terra dei morti è stata una delle sfide più
complesse; per il film abbiamo fatto tante ricerche, basti dire che il team
tecnico ha lavorato sodo per realizzare qualcosa che soltanto qualche anno fa
sarebbe stato impossibile realizzare; è stato qualcosa che è andato ben oltre le
aspettative.
Quanto è stato importante il tema del confine,
della frontiera e quanto sarà importante per chi vedrà il film? Ernesto De La Cruz inoltre è un
villain differente dagli altri, quanto è stato di ispirazione il vostro Elvis?
D: De La Cruz è stato creato traendo ispirazione
da alcuni cantanti messicani come Alejandro Jano Fuentes; il suo è un personaggio
carismatico e amato da tutti sin dall'inizio di modo che lo spettatore non sappia immediatamente come inquadrare
il personaggio nel corso della narrazione.
L: Non so come rispondere alla domanda sui
confini!
D: La cosa più importante è che è essenziale ricordare i propri antenati e se si dimenticano essi scompariranno dalla memoria degli eredi per sempre.
Grande fonte di ispirazione per noi è stata ricordare che la famiglia è importante e essere
grati ai nostri antenati per capire chi siamoveramente.
C’è un rapporto creativo con Corpse Bride di Tim Burton? E qual'è il
ruolo della musica nel film e le sue ispirazioni cinematografiche?
L: Abbiamo passato in rassegna i
film in cui venivano rappresentati gli scheletri, come quelli di Tim Burton e Ray Harryhausen, ma creando un'impostazione univoca e originale per questo film. Sebbene
questi film siano stati fonte diretta per il film, noi siamo il retaggio di
questa tradizione. Per la musica di ispirazione è "Fratello dove sei?"dei fratelli Coen in
cui la musica è parte integrante della storia e dei personaggi.