2.11.17

Roma 2017: C'est la vie - Prendila come viene - La recensione del nuovo film dei registi di 'Quasi Amici'

Di Daniele Ambrosini

C'est la vie è l'ultima commedia diretta da Eric Toledano e Oliver Nakache, già autori del fortunatissimo Quasi Amici e del successivo Samba. Incentrato su una turbolenta cerimonia di matrimonio, C'est la vie è un film ironico ma non esilarante che può contare su delle buone prove d'attore da parte di un cast ben amalgamato, ma non sorretto da una sceneggiatura altrettanto buona. 

Max è un organizzatore di matrimoni che gestisce una piccola ditta di catering, è lui a tenere le redini del gruppo durante una serata piuttosto importante: un cliente facoltoso ha deciso di rivolgersi a loro per organizzare il suo matrimonio in un palazzo seicentesco di grande lusso e, al contrario dei loro soliti clienti, non ha intenzione di badare a spese per avere il matrimonio dei propri sogni. Ovviamente una lunga serie di imprevisti minano la serata e tutto quello che può andare storto, alla fine va storto. 

C'est la vie è un film corale, dove tutti i personaggi hanno una propria storyline o almeno delle gag ricorrenti che li rendono subito simpatici, la caratterizzazione di questi personaggi è particolarmente riuscita per alcuni, mentre per altri è solo vagamente accennata. Lo scopo di Toledano e Nakache è quello di far ridere e di farlo con ogni mezzo possibile, per questo il film è infarcito di diversi registri comici, dall'ironia sottile a quella più becera, si passa senza soluzione di continuità da battute sofisticate a barzellette di basso livello. E proprio questo è il limite di una sceneggiatura serratissima, che lavora per accumulo, che tenta di essere divertente in ogni modo e che finisce per essere un po' esasperata. C'est la vie non sarà particolarmente elegante ed equilibrato ma è comunque abbastanza divertente, alcune trovate sono più riuscite di altre, ma bisogna dire che  quelle migliori sono equamente distribuite per tutta la durata della pellicola. Ai due registi va riconosciuto il merito di aver creato un film dal ritmo costante e tecnicamente incredibile, un film dal gusto teatrale (forse giusto un filino troppo verboso) che senza troppe pretese riesce a raggiungere il suo scopo pur senza entusiasmare, ma, come ci suggerisce il titolo italiano, si tratta di un film che va preso come viene, senza neanche aspettarsi troppo.

VOTO: 6,5/10