Il regista francese Tom Volf firma una delle sorprese più gradite della dodicesima edizione; attraverso la ricostruzione quasi filologica di immagini d'epoca, filmati restaurati, registrazioni di performance canore da pelle d'oca e interviste esclusive e d'eccezione, Volf riporta sul grande schermo per l'ultima volta un ritratto a cavallo tra pubblico e privato della cantante lirica Maria Callas che ha già il sapore di affresco completo, complesso e definitivo di quella che è stata definita dai posteri come la più grande performer lirica del Novecento.
Maria by Callas è quindi un viaggio emozionante nel passato privato di Anna Maria Cecilia Sophia Kalos dove le straordinarie interpretazioni canore regalate al pubblico di appassionati d'Opera di tutto il mondo si mescola e si intervalla con le confessioni e le dichiarazioni di chi in tutti i difficili anni di carriera sul palcoscenico internazionale ha conosciuto e supportato le scelte di vita di Maria Callas, creando nello spettatore meno avvezzo alla Casta Diva della lirica uno straordinario sentimento di affettività e compassione verso l'artista di origine greca.
Lo straordinario lavoro dietro le quinte di Tom Volf è tuttavia ciò che eleva il documentario dall'essere mera ricostruzione, seppur appassionante e a tratti genuinamente commovente, delle fatiche pubbliche e private della Callas dentro e fuori dai palcoscenici di tutto il mondo; il lavoro di restaurazione e ricostruzione delle varie fonti audiovisive (molte perlopiù inedite) accorcia le distanze chilometriche tra lo spettatore e la diva, tra pubblico pagante e artista che si esibisce, riproponendo tramite il luogo della sala cinematografica e la magia del grande schermo un rinnovato ed inedito rapporto tra il pubblico e la Callas che era ed è sempre stata prerogativa del teatro, luogo d'adozione privilegiato di una artista europea che nel secolo passato ha donato il meglio di sé stessa dall'alto di un palcoscenico, emozionando il mondo intero con la sua inimitabile voce.