Di Simone Fabriziani
Con l'annuncio delle nomination agli Screen Actors Guild Awards la stagione dei premi frena bruscamente fino alla prima settimana di Gennaio, quando sarà il momento delle candidature dei restanti sindacati dell'industria hollywoodiana e e delle prime cerimonia di premiazione con i trofei dei Golden Globes e dei Critics' Choice Awards.
Ma a parziale cappello della prima ondata di premi della critica e di candidature, il titolo che silenziosamente sta guadagnando statisticamente terreno per una pioggia di premi ai prossimi Academy Awards è il dark comedy Tre manifesti a Ebbing, Missouri, scritto e diretto da Martin McDonagh.
Candidato a 6 Golden Globes, 6 Critics' Choice Awards e ora a ben 4 SAG Awards (più di ogni altro titolo nominato dal sindacato attori cinematografici e televisivi), il film del cineasta britannico ha tutto per fare poker agli Oscar del prossimo anno: un sceneggiatura originale già acclamata e premiata a partire dal festival di Venezia, un cast affiatato ed in stato di grazia capitanato da performance lodate come quelle di Frances McDormand e Sam Rockwell ed una tematica tristemente odierna come quella del'eterno binomio tra vendetta privata e giustizia nell'America della profonda provincia. Nessun film dall'istituzione del premio al Best Ensemble Cast ha mai vinto l'Academy Award al miglior film senza prima essere nominato al più importante riconoscimento del sindacato attori di Hollywood, tranne nel 1995 con Braveheart, vincitore dell'Academy Award senza la corrispondente nomination al SAG.
A tallonarlo nella corsa alla statuetta il fenomeno indie dell'anno Lady Bird, primo film in solitaria scritto e diretto da Greta Gerwig, candidato a 3 SAG Awards, 4 Golden Globes e 8 Critics' Choice Awards. Il racconto di formazione capitanato dalle quotatissime Saoirse Ronan e Laurie Metcalf ha però, statisticamente, un elemento di svantaggio rispetto al film di McDonagh: una mancata nomination alla regia per Greta Gerwig i Golden Globes; che possa arrivare invece la rivalsa con sorprendenti candidature ai Directors' Guild Awards e ai Bafta? Possibile.
Altri titoli a caccia di un posto privilegiato agli Oscar 2018 sono The Post (nonostante l'assenza ai SAG dovuta alla scadenza delle votazioni avvenuta prima dell'invio degli screener del film di Steven Spielberg), Get Out (horror candidato a 2 SAG, 2 Golden Globe e 5 Critics' Choice Awards e fenomeno indipendente dell'anno in America), The Shape of Water di Guillermo del Toro, forte delle sue 7 Nomination ai Golden Globes e 14 ai Criitcs' Choice, e il Dunkirk di Christopher Nolan, a quota 3 menzioni ai premi della Hollywood Foreign Press Association e 8 per la Broadcast Film Critics Association. Al palo Chiamami col tuo nome, candidato soltanto ad un SAG per l'interpretazione maschile di Timothée Chalamet. Segno di una prima resistenza del film di Luca Guadagnino verso il film?