9.2.18

Oscar 2018: L'importanza dei Writers Guild Awards

Di Simone Fabriziani

Tradizionalmente tra le guilds meno predittive nei confronti della corsa all'Oscar al miglior film, i Writers Guild Awards negli ultimissimi anni hanno tuttavia ancorato i loro risultati nelle categorie delle due sceneggiature al destino alla statuetta dedicata al Best Picture, solidificando il rapporto sempre più ferreo tra la categoria del miglior film e quello della scrittura, adattata o originale.
Prendiamo come esempio gli ultimi due anni di WGA Awards in relazione all'andamento delle rispettive stagioni dei premi e del risultato annuale degli Academy Awards nella categoria principe: lo scorso anno i premi del sindacato sceneggiatori sono risultati in una sorprendente rimonta di Moonlight, vincitore della original screenplay a monte di un posizionamento da parte dell'Academy in adapted; non soltanto il film diretto da Barry Jenkins fu talmente forte da battere la concorrenza nella scrittura originale (i due concorrenti di categoria erano La La Land e Manchester by the Sea, quest'ultimo trionfatore poi agli Oscar), ma presagì la vittoria del piccolo film indipendente non solo alla sceneggiatura non originale ma anche al miglior film in uno dei colpi di scena più clamorosi della storia degli Oscar. La rimonta di Moonlight, priva di significativi premi dell'industria fino a quel momento, iniziò proprio con il red alert fornito dai WGA.

Nel 2016 il potere predittivo dei Writers Guild Awards viene riconfermato quando, a fronte di vittorie importanti ma non plateali ai Critics' Choice Awards e ai SAG, Il caso Spotlight domina presso il sindacato degli sceneggiatori portandosi a casa il trofeo alla original screenplay, prenotando quindi l'Oscar di categoria e anche quello al miglior film. Nell'edizione 2016 degli Academy Awards il film di Tom McCarthy festeggia con sole due statuette battendo titoli molto competitivi come Revenant - Redivivo e La grande scommessa e rinforzando il legame pronosticante della sceneggiatura, elemento ormai quasi imprescindibile per vincere l'Oscar maggiore.

Se quest'anno nella sceneggiatura adattata Chiamami col tuo nome sembra non avere rivali, gli occhi sono tutti puntati sulla categoria dello script originale. Ai WGA di quest'anno non è però candidato Tre manifesti a Ebbing, Missouri a causa delle ferree regole del sindacato degli sceneggiatori per cui i crediti devono necessariamente collocarsi a nome di un professionista facente parte della guild, cosa che Martin McDonagh non è; la sfida si risolverà dunque tra Lady Bird, Scappa - Get Out e La forma dell'acqua. Se dovesse vincere quest'ultimo a sorpresa, la corsa all'Oscar potrebbe quasi dichiararsi chiusa, con tutti i favori verso il fantasy di Guillermo del Toro. Ben diversa la situazione se dovessero vincere gli script di Greta Gerwig o Jordan Peele: nel primo caso lo sgambetto al Peele sarebbe clamoroso e Lady Bird si ritroverebbe non soltanto a diventare il titolo favorito alla sceneggiatura originale ma, forte anche della vittoria come miglior film comedy/musical ai Golden Globe, seguire la stessa traiettoria silenziosa di Moonlight lo scorso anno; la controprova di ciò potrebbe accadere con una eventuale e possibile vittoria anche agli Independent Spirit Awards. In caso di trionfo dello script di Jordan Peele, Get Out guadagnerebbe terreno e si posizionerebbe come sceneggiatura favorita agli Oscar. Discorso a parte per Tre manifesti, ineleggibile ai WGA ma saldo favorito alla sceneggiatura ai Bafta, dove McDonagh gioca in casa, ed in quel caso i giochi per la statuetta di categoria e per l'Oscar al miglior film si riaprirebbero incerti fino alla apertura stessa della busta la notte del 4 Marzo. O sarà un anno in cui il Best Picture non beneficerà del potente combo film-sceneggiatura e trionferà il candidatissimo film di del Toro?