Nella soleggiata Los Angeles, due bande giocano al gatto e al topo: mentre un gruppo di rapinatori sta preparando il colpo della vita all'inespugnabile Federal Reserve Bank, gli agenti della squadra speciale anticrimine tentano di incastrarli dopo anni di rapine impunite. A guidare le due bande ci sono da un lato l'ex militare e galeotto Ray Merriman e dall'altro il poliziotto "Big Nick" O'Brien; il faccia a faccia tra le due fazioni non tarderà ad arrivare, ma niente è come appare...
Nella tana dei lupi (Den of Thieves) segna in modo brillante l'esordio alla regia di Christian Gudegast: il film sembra essere costruito nello stesso modo in cui Ray Merriman (Pablo Schreiber) mette a punto la rapina alla Federal Reserve Bank, precisamente e facendo sì che niente venga lasciato al caso. Nonostante i suoi 140 minuti di durata, lo spettatore non è tentato di abbandonare la sala per sfinimento, anzi, è coinvolto totalmente in quella che è la resa dei conti tra le due bande dominanti di Los Angeles. I due gruppi protagonisti non si dividono in modo classico tra buoni e cattivi, vincenti e perdenti, ma in bande che vogliono imporsi l'una sull'altra; in entrambe le fazioni, infatti, emergono durante il film sia elementi di forza ma anche diversi punti deboli: da un lato, i fuorilegge sono ben addestrati a svaligiare banche senza lasciare tracce e senza coinvolgere i civili ma allo stesso tempo devono fare i conti con le loro cattive abitudini; dall'altro, la squadra anticrimine è inarrestabile, disposta a tutto pur ristabilire l'ordine, ma penalizzata dal comportamento sregolato del capo Big Nick (Gerard Butler), che non solo si inimica l'FBI, ma viene lasciato dalla moglie, esasperata dalle sue bravate dalla dubbia moralità. Tra gli Outlaw e i Regulator, si insinua poi Donnie Wilson (O'Shea Jackson Jr.), barista, ex detenuto e ora anche doppiogiochista che nasconde un passato misterioso.
Nella tana dei lupi è un heist movie tutto al maschile; le donne sono poche e relegate a tre ruoli principali: mogli e figlie dei componenti delle bande oppure spogliarelliste. Nella pellicola i veri protagonisti sono i due maschi alfa Merriman e Big Nick; in modo molto astuto, il regista Gudegast li fa incontrare e scontrare più volte senza che i due dialoghino veramente, eliminando così battute scontate e tipiche di questo genere volte a sottolineare chi tra i due sia il più astuto o il più forte. Sono diverse infatti le occasioni in cui i due si ritrovano faccia a faccia senza dirsi una parola; il silenzio che si crea, comunque, aumenta la tensione emotiva e risulta più eloquente di qualsiasi dialogo. Entrambi i gruppi sembrano essere influenzati dalle personalità dei loro capi: con i distintivi in bella mostra, i poliziotti sono anticonvenzionali e sbruffoni, proprio come lo è Big Nick, le cui difficili questioni personali sfociano nella fin troppo spinta spavalderia di Butler che lo porta sullo schermo. Molto più convincente risulta essere Schreiber, il magnetico capo branco Merriman che non oltrepassa mai il limite ma anzi lascia spazio ai suoi compagni, a partire da Enson Levoux (un calibrato Curtis "50 Cent" Jackson), il personaggio che regala allo spettatore l'unico momento di divertimento del film, e l'autista Donnie, dapprima mal visto dalla banda ma al quale poi viene affidato un ruolo chiave nella rapina. La pellicola di Gudegast è insieme un film poliziesco e thriller capace di scorrere molto velocemente, con momenti di adrenalina pura e spogliati di ogni violenza gratuita.
Nella tana dei lupi è distribuito dalla Universal Pictures e Lucky Red in associazione con 3 Marys e arriverà nelle nostre sale il prossimo 5 aprile.
VOTO: 7/10