1.9.18

Venezia 75: Peterloo - La recensione del dramma storico di Mike Leigh

Di Simone Fabriziani

Nuovo film dietro la macchina da presa per il regista e sceneggiatore britannico Mike Leigh dai tempi del brillante film biografico in costume Mr. Turner, arriverà nelle sale statunitensi grazie alla distribuzione di Amazon Studios il dramma storico Peterloo, oggi in concorso alla Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia 75.

Lontano dai drammi famigliari a cui ci ha abituato Leigh in buona parte della sua carriera (su tutti, gli straordinari Segreti e bugie e il più recente Another Year), Peterloo racconta con efficacia e minuzia documentaristica i retroscena che hanno portato nel 1815 alla sanguinosa repressione nel sangue della manifestazione popolare pacifica indetta al St. Peter's Field di Manchester, uno degli eventi cardine della democratizzazione lenta ma inesorabile della Gran Bretagna del XIX secolo.


La apparente superficialità della scrittura di Mike Leigh si tinge però di connotati tremendamente attuali; sagace analisi e critica del rapporto insano tra malcontento popolare e demagogia, Peterloo si costruisce nei suoi momenti migliori di infuocate orazioni di natura politica e di incitamento ad una popolazione, quella della provincia a nord dell'Inghilterra rurale e non ancorata ai giochi di potere della burocratica e conservatrice Londra, in procinto di democratizzare se stessa attraverso l'istituzione di comitati popolari volti alla promozione di un suffragio universale. Finirà male.

Dramma in costume dalla durata colossale (siamo a quasi tre ore), il Peterloo di Mike Leigh è anche il suo film più politico degli ultimi anni della sua carriera, in equilibrio cosi tra una scrittura trattenuta tra le parentesi della forza del dialogo e delle parole nella prima parte e la forza emotiva e visiva della ricostruzione dell'infausta repressione avvenuta nella Manchester nel 1815, pietra miliare del processo democratico dell'Europa occidentale odierna.

VOTO: 7/10