Starr Carter (Amandla Stenberg) è costantemente divisa tra due differenti mondi: quello più povero e per lo più nero, rappresentato dal quartiere in cui vive, e quello della scuola, per lo più bianca, che frequenta. La squilibrata armonia tra i due universi è però destinata ad andare in frantumi quando Starr assiste alla sparatoria fatale di cui rimane vittima Khalil (Algee Smith), un amico d'infanzia ucciso dalla polizia. Sotto pressione da più parti, Starr dovrà trovare il coraggio e la forza per difendere ciò che è giusto. Tra i titoli più amati dal pubblico canadese all'ultimo Toronto International Film Festival, The Hate U Give è approdato ieri alla Festa del Cinema di Roma.
Diretto dal prolifico regista George Tillman Jr. e ispirato al romanzo omonimo di Angie Thomas, The Hate U Give si stabilisce con disinvoltura e senso della rieducazione civica di un certo target di pubblico cinematografico all'interno del sempre più essenziale filone di protesta di black movies americani che, da alcuni anni a questa parte, hanno invaso le sale (e i premi) di tutto il mondo con risultati spesso alterni seppur pregevoli e variegati. Grazie all'uso dei brillanti volti di alcune delle maggiori stelle del cinema black degli ultimi anni (su tutti la star in ascesa per il pubblico giovanile Usa Amandla Stenberg), The Hate U Give si divincola dalla fonte letteraria d'origine per interloquire con franchezza verso un target di spettatori di riferimento di tutte le età.
Ambizioso nel voler raccogliere il più disparato numero di pubblico raccontando con piglio giovanile una storia purtroppo di ordinaria follia nel panorama dell'America odierna, il film di Tillman Jr. non cede però mai all'auto commiserazione di molta parte del cinema di protesta (sacrosanto) dell'ultimo decennio negli Stati Uniti, bensì mescola sapientemente e con efficacia le necessità narrative del teen movie con quelle di invettiva sociale. Capace dunque di saper parlare con un linguaggio schietto ed onesto la lingua dell'audience più giovanile, The Hate U Give ha difatti ottenuto dei buonissimi riscontri al botteghino statunitense lo scorso weekend di apertura, candidandosi già idealmente a prodotto commerciale tra i più riusciti dell'anno cinematografico in corso. Senza perdere di vista, con assoluto rispetto, le maggiori problematiche contemporanee legate alla raffigurazione sul grande schermo della vita della comunità afroamericana nelle periferie Usa. Già un bel traguardo.
Distribuisce in tutto il mondo 20th Century Fox.
VOTO: 7/10