The Essential Tom Hooper: tre titoli per celebrare il regista premio Oscar

Seguici anche su:
Pin Share

Di Simone Fabriziani

Classe 1972, il regista britannico Tom Hooper nasce a Londra da una famiglia della middle class e fin da adolescente brama  la macchina da presa più di ogni altra cosa: all’età di tredici anni realizza il suo primo cortometraggio amatoriale “Runaway Dog”, a cui segue la passione per la regia con il debutto al London Film Festival del 1992 del corto dal titolo “Painted Faces”, dal discreto successo di pubblico.

Gli anni successivi gli permettono di occuparsi della regia televisiva di alcune serie britanniche di grande successo popolare, come EastEnders e Prime Suspect, sul set del quale Tom Hooper collabora per la prima volta con Helen Mirren. Sarà propria l’attrice inglese che vorrà fortemente Hooper dietro la macchina da presa della miniserie televisiva Elizabeth I (2005), vincitrice di numerosi Emmy. L’anno precedente Tom Hooper aveva debuttato sul grande schermo con lo sfortunato dramma Red Dust con Chiwetel Ejiofor e Hilary Swank.
L’esperienza televisiva continua con il film tv Longford (2006) con Jim Broadbent e con la miniserie in sette atti John Adams (2008) con Paul Giamatti. Il successo per il grande schermo arriva soltanto nel 2009 con Il maledetto United, film biografico con Michael Sheen dedicato alla figura di Brian Clough, allenatore storico del Leeds United. Un anno dopo lo straordinario successo internazionale e il premio Oscar alla regia.
Il discorso del Re (2010)

Premio del pubblico al Toronto Film Festival di quell’anno, la straordinaria storia di coraggio e self empowerment di Re Giorgio VI (un Colin Firth premiato con la statuetta) si dipana in un racconto dalla matrice visuale elegantissima, una scrittura brillante ed incisiva ed un trio di interpreti in stato di grazia (tra cui i candidati alla statuetta Geoffrey Rush e Helena Bonham Carter). Quattro Oscar, tra cui film, regia e sceneggiatura originale.
Les Misérables (2012)

Il rivoluzionario musical del 2012 è ispirato allo spettacolo di Broadway omonimo a sua volta tratto dal capolavoro letterario di Victor Hugo. Una monumentale messa in scena della Francia del XIX secolo in cui il cast nella sua interezza recita e canta dal vivo. Otto candidature all’Oscar (tra cui miglior film) e tre statuetta, su tutte quella alla tragica Fantine interpretata da Anne Hathaway.
The Danish Girl (2015)

L’ultimo film dietro la macchina da presa per Tom Hooper è stato nel 2015 con The Danish Girl, ispirato al romanzo omonimo di David Ebershoff. Racconto a cavallo tra fantasia finzionale e ricostruzione storica, il film si incentra sul primo caso clinico di cambio di sesso della storia europea. Un affresco intimo e a tratti commovente illuminato calla coppia Eddie Redmayne e Alicia Vikander, quest’ultima vincitrice dell’Oscar per la miglior attrice non protagonista.
Nel futuro di Tom Hooper sono in arrivo i primi due episodi della miniserie BBC His Dark Materials, tratta dalla trilogia omonima di Philip Pullman, e il musical per la Universal Cats, tratto dal successo storico di Broadway.

Pubblicato

in

da