Di Anna Martignoni
L’ex detective Russell Poole ha dedicato gli sforzi di una vita nel ricercare l’assassino delle star del rap Tupac Shakur e Notorious B.I.G. senza ottenere successo. A vent’anni di distanza da quell’indagine, Poole viene contattato dal reporter Darius “Jack” Jackson, vincitore di un Peabody Award grazie ad un articolo su quella stessa inchiesta; i due apriranno nuovamente il caso, decisi a provare il coinvolgimento della polizia corrotta di Los Angeles.
Il regista Brad Furman porta sul grande schermo la vicenda già trattata dal giornalista di Rolling Stone Randall Sullivan nel suo libro “Labyrint”, pubblicato nel 2002. Mai titolo fu più azzeccato: l’indagine a cui lavora l’affranto detective Poole (Johnny Depp), più tardi coadiuvato dal sagace giornalista Jackson (Forest Whitaker), è un vero e proprio labirinto, poiché all’epoca gli indagati nel caso Tupac e Notoious B.I.G. erano molteplici e le dinamiche con cui avvennero gli omicidi risultavano tutt’altro che chiare. Forse consapevole di questo quadro senza via d’uscita, Furman decide -in alcuni momenti- di spostare l’attenzione dall’inchiesta in sé al curioso rapporto che si viene a creare tra i due protagonisti; si prova genuina compassione per l’ex detective Poole, rintanato nel suo appartamento solo e ben distante dalla gloria che lo aveva accompagnato vent’anni prima. Dal canto suo il goffo Jackson, motivato dalla sua sete di verità, è alla ricerca di un complice disposto a seguirlo in questo azzardato tuffo nel passato. I due corrono il rischio di diventare veri amici, se non fosse per le incomprensioni che si trascineranno per tutta la durata del film.
City of Lies vorrebbe seguire la strada dell’inchiesta giornalistica, ma di fatto esaurisce la sua carica lungo il percorso. Se nella sua prima parte la pellicola introduce in modo convincente le inchieste sui due rapper seguendo il tono del genere poliziesco, nella seconda questo dinamismo subisce un brusco rallentamento; lo spettatore entra insieme ai protagonisti nel labirinto delle indagini e non ne esce più, forse anche per colpa dei due livelli temporali che Furman sovrappone senza troppo criterio: i fatti degli anni in cui Poole era in carica si mescolano con quelli attuali, generando però più dubbi del necessario e finendo per annoiare. Dal punto di vista attoriale, Whitaker e Depp sono ben al di sotto delle loro reali capacità artistiche: il primo risulta comunque più partecipe del secondo, ancora lontano dai momenti di gloria del passato e con trucco e parrucco che ricordano un po’ troppo l’irriverente Mortdecai.
City of Lies uscirà nelle sale italiane il prossimo 10 gennaio tramite una distribuzione Notorious Pictures.
VOTO: 5,5/10