Ha abbattuto barriere, e fatto la storia. Ci ha lasciati John Singleton, regista americano che debutto nel 1991 con Boyz n the Hood - Strade violente, film che gli valse la nomination all'Oscar come miglior regista, e fu il primo della storia dell'Academy.
Il film era ambientato nelle strade del ghetto nero di Los Angeles, dove può accadere davvero di tutto: anche che rientrando da scuola i bambini inciampino in un cadavere abbandonato lì e non ancora rimosso. La violenza è di casa e le risse tra bande sono all'ordine del giorno. Tre ha solo diciassette anni e per amici ha due fratelli: Doug, spacciatore violento e reduce dalla galera e Ricky, che invece vorrebbe scappare presto dal ghetto. Quando per divertimento sparano a Ricky si scatena la lotta.
Da lì in poi, oltre al successo di critica, arrivò anche quello commerciale. Dopo titoli come L'università dell'odio e Rosewood, fu alla regia di alcuni dei blockbuster più di successo dagli USA, a partire da Shaft, con Samuel L. Jackson, nel 2000, per poi arrivare a 2 Fast 2 Furious, secondo capitolo della celebre saga di corse automobilistiche. Negli ultimi anni si era dedicato interamente al piccolo schermo, dirigendo episodi di serie come American Crime Story, Empire e Snowfall.
All'età di 51 anni, il regista se ne è andato a causa di un ictus, a Los Angeles.
Fonte: New York Times