18.6.19

Arrivederci Professore - La recensione del film drammatico con Johnny Depp

Di Anna Martignoni

Richard è un professore universitario di letteratura inglese circondato dagli agi della vita borghese. La tranquilla esistenza dell’uomo viene però sconvolta il giorno in cui gli viene diagnosticato un cancro ai polmoni. Da quel preciso momento, Richard decide di vivere la sua vita come mai aveva osato sino ad allora: instaura finalmente un rapporto sincero con la moglie fedifraga, si dedica a tempo pieno alla figlia e soprattutto assume il ruolo di amico e mentore con i suoi studenti, lanciandosi in lezioni estreme cariche di insegnamenti preziosi.
Johnny Depp torna sul grande schermo libero dalle più disparate maschere indossate negli ultimi anni per blockbuster quali Pirati dei Caraibi e Animali fantastici e dove trovarli; il regista Wayne Roberts dirige l’attore in quella che sembra, almeno in parte, una parentesi di vita dello stesso Depp. Il protagonista Richard è un uomo che dalla vita ha avuto tutto: un ottimo impiego presso un college molto prestigioso, una famiglia e il rispetto di chi lo circonda. La notizia circa il suo cancro arriva come un fulmine a ciel sereno e l’uomo si ritrova davanti ad un bivio esistenziale: tentare una cura e finire i suoi giorni in un’asettica clinica oppure iniziare finalmente a vivere ogni momento assaporandolo fino in fondo. Richard -ovviamente- segue il suo istinto e molla tutti i freni inibitori che lo avevano intrappolato nella sua personale comfort zone. Ecco allora che l’uomo fa di questa terribile rivelazione una rivoluzione che coinvolge tutti gli aspetti della sua vita, tanto pubblici quanto privati. Egli cambia radicalmente il suo metodo di insegnamento, dimezzando la classe ma aumentando esponenzialmente la qualità delle lezioni: i suoi studenti non sono più costretti tra gli angusti banchi della classe ma esprimono il loro punto di vista in luoghi in cui è inusuale tenere una lezione accademica, come ad esempio un pub dalle procaci cameriere. 

Nelle sue giornate lavorative, Richard impara a dedicarsi in modo totale ai suoi studenti, instaurando nello specifico un legame forte con una di loro, Claire (Zoey Deutch); rafforza, se possibile, il già profondo legame col collega Peter (Danny Huston), molto più dispiaciuto e in apprensione dello stesso Richard. La malattia funziona per il protagonista anche come pretesto per affrontare l’infedeltà della moglie (Rosemarie DeWitt) e costruire con lei un dialogo finalmente sincero e aperto; infine, Richard assume a pieno titolo il ruolo di padre con la figlia Olivia (Odessa Young) la quale, avendo da poco scoperto la sua omosessualità, necessita più che mai dell’approvazione dei genitori; e se la madre egoisticamente gliela nega, per la prima volta il padre è pronto ad offrirle sostegno incondizionato. Più che nella sua versione italiana Arrivederci professore, è il titolo in lingua originale Richard says Goodbye a rendere giustizia al senso del film e a racchiuderne tutto il significato: Richard dice arrivederci a molti aspetti della sua vita, più o meno volentieri. Lo urla all’infedeltà della moglie e alle ingiustizie sul lavoro; lo dice in modo divertente e divertito al suo migliore amico; lo augura alla figlia come un messaggio di speranza. Quale che sia la situazione, Richard dice arrivederci a questo mondo in modo del tutto consapevole e senza rimpianti.

Arrivederci professore è un film dalle buone intenzioni che presenta promettenti basi di partenza, a cominciare dallo stesso Depp; è piacevole ritrovare l’attore spogliato di qualsivoglia travestimento, sinceramente divertito da questo ruolo apparentemente semplice, ma che reca con sé anche un certo grado di difficoltà. Depp passa dal comico al melodrammatico in modo assolutamente convincente e ci si augura che possa continuare su questa strada per riprendersi da alcuni recenti scivoloni. Per quanto riguarda la pellicola, essa presenta un divario netto: nella prima metà del film, il delicato tema della malattia viene affrontato coraggiosamente con toni leggeri e spontanei dal regista, il quale ricalca la personalità di Richard e ne offre un ritratto autentico e genuino; giungendo alla seconda parte del film, si passa in modo troppo repentino ad una narrazione greve che niente ha a che vedere con la prima: viene quindi a crearsi un contrasto che si risolve in modo abbastanza sbrigativo, lasciando lo spettatore con qualche perplessità.

Arrivederci professore arriverà nelle sale italiane il prossimo 20 giugno tramite una distribuzione Notorious Pictures.

Voto: 6,5/10