1.9.19

Telluride: Renée Zellweger e Adam Sandler rivelazioni della critica americana

Di Gabriele La Spina

Mentre al Festival di Venezia in questi giorni abbiamo assistito alle conferme di titoli come Storia di un matrimonio, che rendono Noah Baumbach ma anche i suoi protagonisti Adam Driver e Scarlett Johansson, contender per i prossimi Oscar, e di Joker con un Joaquin Phoenix in stato di grazie forse in traiettoria Oscar; contemporaneamente negli USA è in corso il Telluride Film Festival, dove diversi titoli chiave sono stati presentati in anteprima mondiale; con non poche sorprese.

Partiamo da Judy, biopic sull'iconica attrice e cantante Judy Garland, interpretata da Renée Zellweger, che dopo un periodo di stasi della sua carriera, sembra essere tornata in forma sfavillante. E lo conferma la critica americana, anche se non promuove a pieni voti il film, che IndieWire definisce un "blando biopic", ama in modo unanime la performance dell'attrice che sembra raggiungere la vetta massima della sua carriera, la performance di una vita. Una rinascita in piena regola per la Zellweger, già vincitrice di un Oscar nel 2004 come miglior non protagonista per Ritorno a Cold Mountin, è di fatto oggi la front-runner per la categoria della miglior attrice protagonista, nel peggiore dei casi la nomination resta assicurata.




Ma se dalla Zellweger per un ruolo biografico potevamo già aspettarci grandi cose la più grande sorpresa di Telluride è indubbiamente Adam Sandler, interprete delle commedie americane più becere, qui protagonista di Uncut Gems nuovo film dei fratelli Safdie, registi del meraviglioso Good Time di qualche anno fa. L'attore sembra aver fatto il salto di qualità, con una performance lodata da testate come The Hollywood Reporter e Variety, definita la più incredibile della sua carriera. Inaspettatamente Sandler potrebbe fare parte della cinquina del miglior attore protagonista ai prossimi Oscar; come è accaduto a interpreti prima di commedie che hanno ribaltato la propria carriera, dal caso più eclatante di Matthew McConaughey a quello di Melissa McCarthy. 





Non solo questi due sorprendenti interpreti. Il Festival di Telluride ha anche confermato i talenti di altri attori come Christian Bale e Matt Damon, protagonisti del biopic Ford v. Ferrari, che in Italia arriverà col titolo Le Mans '66. La regia di James Mangold è stata lodata, così come la solidità dello script, ma sono le performance dei due attori il vero cuore della pellicola. Possibili i due come contender delle categorie di protagonista (Bale) e non protagonista (Damon). Ottime critiche anche per Waves, nuovo film del giovane Trey Edward Shults, il cui protagonista Kelvin Harrison Jr., già diretto dal regista in It Comes at Night, ha avuto le lodi migliori del cast; insieme a Uncut Gems, si tratta di uno dei cavalli su cui puntare per A24, che si ritrova tra le mani pellicole indubbiamente atipiche per una stagione dei premi, ma di alto livello.

In attesa dell'inizio del Festival di Toronto e di quello di New York, quelli di Venezia e Telluride si sono rivelati già passaggi chiave per chiarire la situazione premi di questa stagione. Se sembrano contendenti affermati Zellweger, Sandler, Bale, Damon, nonché Phoenix, Driver, Johansson e Meryl Streep, che già in queste ore è stata applaudita per il suo ruolo in Panama Papers di Soderbergh; si perdono lungo il tragitto interpreti come Brad Pitt nel divisivo Ad Astra, Penelope Cruz in Wasp Network, mal accolto, Kristen Stewart in Seberg. Eppure la partita è ancora aperta, tutto potrebbe cambiare, in attesa di altri titoli chiave.