16.1.20

The Lodge - La recensione dell'horror diretto dai registi di 'Goodnight Mommy'

Di Anna Martignoni

Dopo la tragica scomparsa della moglie dalla quale stava per divorziare, Richard Hall propone ai suoi due figli di passare le vacanze di Natale nello chalet di famiglia insieme a Grace, la sua giovane fidanzata dal passato tormentato. Una volta sistematisi nell’abitazione, Richard torna in città per questioni di lavoro, lasciando i tre nella speranza che possano conoscersi meglio. La convivenza forzata non va però come sperato e, nel frattempo, iniziano a verificarsi alcuni eventi sinistri.

Presentato all’ultimo Sundance Film Festival, The Lodge segna il debutto in lingua inglese della coppia di registi austriaci Veronika Franz e Severin Fiala (rispettivamente zia e nipote). A cinque anni di distanza da Ich seh Ich seh (meglio noto come Goodnight Mommy), la coppia ripropone elementi cari alla loro poetica, come la grande casa isolata e il rapporto conflittuale dei due fratelli con la figura femminile. Qui, Mia (Lia McHugh) e Aiden (Jaeden Martell, visto nel recente Knives Out) hanno a che fare –contro la loro volontà‒ con la bella e giovane Grace (Riley Keough), ritenuta la prima responsabile della morte della madre (Alicia Silverstone), nonché elemento di disturbo nel rapporto con il padre Richard (Richard Armitage). Sin dai primi minuti del film, uno dei temi ricorrenti è quello religioso, che viene presentato per gradi in una escalation di fanatismo. Se all’inizio della pellicola l’unico rito presente è quello funebre, col procedere della narrazione esso diviene sempre più arcano e malefico, rispecchiando totalmente il passato di Grace, unica sopravvissuta ad un suicidio di massa avvenuto nella setta religiosa della quale faceva parte. Avendo superato (apparentemente) quel trauma, Grace cerca in ogni modo di creare un rapporto con i figli del compagno, i quali, però, sembrano non voler sentir ragioni. La disastrosa convivenza, combinata alla costante presenza di immagini e simboli religiosi disseminati per la casa e all’isolamento causato dalla bufera di neve, portano Grace ad una palpabile irrequietezza, mentre Richard, l’unico che potrebbe risolvere la situazione di estremo disagio venutasi a creare, non può fare niente per modificare la situazione.  

The Lodge è un horror che gioca più con la psicologia dei personaggi piuttosto che con la violenza. Tutto accade per un motivo ben preciso e gli indizi sono tutti lì sullo schermo. I clichè tipici del genere sono ben distribuiti tanto a livello sonoro quanto a livello visivo e vengono mescolati in modo da rendere la pellicola inquietante quanto basta. Vi sono la quasi totale assenza di musica extra-diegetica e i dialoghi sono ridotti all’osso; vi sono il grande lodge (dall’inglese, chalet) isolato ed inquietante e le condizioni metereologiche avverse ai protagonisti, impossibilitati a scappare (un omaggio a Kubrick?). Non mancano poi strane sparizioni e persino la casa delle bambole con cui giocano i due fratelli, che rispecchia in modo tetro la casa in cui si trovano. La regia e la fotografia (curata da Thimios Bakatakis, già collaboratore di Yorgos Lanthimos) sono sicuramente i due punti di forza del film: le inquadrature che passano dal particolare e via via si allargano a tutta la stanza sono efficaci nel rappresentare il senso di angoscia che pervade il film, così come le frequenti alternanze tra campi lunghi o lunghissimi in pieno giorno e gli angusti corridoi illuminati solo da una fioca lampadina. Dal punto di vista narrativo, però, il film non risulta tanto efficace quanto gli elementi più tecnici. In primo luogo, i due fratelli non sono caratterizzati a dovere, e ciò porta lo spettatore ad ignorare i motivi che li portano a compiere determinate azioni. In secondo luogo, il personaggio di Richard compie in modo troppo inverosimile scelte al limite della pazzia: perché lasciare ad una ragazza instabile la pistola di famiglia? Infine, Grace: sebbene la Keough si dimostri all’altezza del ruolo affidatole, pochissimo traspare del passato del suo personaggio tormentato, se non ciò che trovano Aiden e Mia nei siti internet. The Lodge è un film che tiene molto più alla forma che al contenuto, e ciò abbassa molto il livello di una pellicola che avrebbe avuto tutti i presupposti per lasciare il segno.

The Lodge uscirà nelle sale italiane il 16 gennaio con Eagle Pictures.

VOTO: 6/10