Di Daniele Ambrosini
La Mostra di Venezia sarà il primo festival europeo a prendere piede nel 2020 dopo la Berlinale. Gli organizzatori del festival stanno infatti lavorando per far sì che questa edizione si svolga sul posto e non online. E tutto sembra indicare che alla fine sarà proprio così, un'edizione particolare di Venezia, con meno titoli e capacità delle sale ridotte, ma sempre sullo sfondo del Lido e nei luoghi che hanno reso grande la manifestazione.
Il direttore artistico della Mostra, Alberto Barbera, ha dichiarato che possiamo aspettarci un'edizione a capacità ridotta, con meno titoli, ma non per questo meno importante. I film, infatti, saranno all'altezza del nome di Venezia e comporranno un programma adeguato, all'altezza delle ottime edizioni degli anni passati. Per via dell'attuale emergenza medica e delle precauzioni che è necessario seguire, le sale del festival non potranno essere utilizzate a pieno regime, per questo motivo i film verranno proiettati in contemporanea in diverse sale a disposizione del festival, alcune anche dislocate rispetto al Lido. Oltre alle sale del Palazzo del Cinema e del Casinò, e delle due sale esterne (Palabiennale e Sala Giardino) che da un paio d'anni sono allestite nei pressi del Lido, quest'anno verranno organizzate anche delle proiezioni all'aperto nei Giardini della Biennale. Altre sale dislocate potrebbero essere annunciate in futuro.
Le attuali norme prevedono che non più di 200 persone possano entrare in una sala cinematografica, un numero davvero limitato per una manifestazione come la Mostra di Venezia, che punta sulle sue due sale da 1.100 e 1.400 posti (Sala Grande e Darsena) per le proiezioni più importanti e richieste. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che fa anche parte del consiglio amministrativo della Biennale, tuttavia, dovrebbe concedere alla manifestazione una deroga sulla normativa, così da aumentare la capacità delle sale. Inoltre, l'Italia non ha ancora riaperto ai turisti provenienti da territori esterni all'Unione Europea, cosa che metterebbe a rischio la presenza di star e stampa americana e internazionale, ma anche questo dovrebbe cambiare entro luglio.
La conferenza stampa in cui Barbera annuncerà il programma ufficiale di Venezia77 si terrà il prossimo 28 luglio, e probabilmente non si terrà in forma fisica presso il The Space Moderno di Roma, come accaduto negli anni scorsi, ma esclusivamente online. Per quanto riguarda i titoli che saranno presenti al Lido, è probabile che la presenza americana, soprattutto delle major, sarà ridotta rispetto agli anni scorsi, perché lo slittamento degli Oscar del prossimo anno ha fatto slittare l'intera stagione dei premi, rendendo i festival autunnali una vetrina decisamente meno appetibile.
Su Instagram lo stesso Barbera ha annunciato il primo assente americano, ad un utente che ha chiesto se Chalamet sarebbe tornato al Lido, infatti, il direttore ha risposto in maniera piuttosto scettica, confermando di fatto che il tanto atteso Dune di Denis Villeneuve, con molta probabilità, non sarà al festival. Chi invece ci sarà è Cate Blanchett, che resta legata alla manifestazione in veste di presidente di giuria. La Blanchett, lo ricordiamo, ha ricoperto lo stesso ruolo a Cannes nel 2018, e in quell'occasione la giuria da lei guidata assegnò il massimo riconoscimento a Un affare di famiglia di Hirokazu Kore-eda.
Tutti gli hotel e le strutture che tradizionalmente ospitano i vari talents presenti al festival, inoltre, stanno riaprendo. Le star perciò ci saranno e saranno ospitate come negli anni precedenti, e ci sarà anche il red carpet, che sarà aperto al pubblico. Barbera, tuttavia, avvisa che sarà necessario prendere le opportune precauzioni.
Fonte: Variety