Oscar 2021, la statuetta femminile di supporto se la giocano Glenn Close, Maria Bakalova e Youn Yuh-jung

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Di Simone Fabriziani

I numerosi premi della critica regionale statunitense hanno premiato l’attrice bulgara Maria Bakalova, tra le sorprese dell’anno nel sequel di Amazon Studios Borat: seguito di film  e la veterana di origine coreana Youn Yuh-jung nell’acclamato film di stampo autobiografico Minari di Lee Isaac-Chung. Saranno loro due le possibili vincitrici della statuetta come miglior attrice di supporto ai prossimi Academy Awards?

Se la Bakalova ha il vantaggio di essere stata posizionata come attrice protagonista in un film commedia/musicale ai Golden Globes (dove sembra in pole position per una storica vittoria), la Youn invece ha ricevuto una candidatura ai SAG da annali: assieme al collega Steven Yeun è la prima interprete asiatica candidata al premio degli attori statunitensi. Ma tra loro due, potrebbe intromettersi la sempreverde Glenn Close per Elegia americana di Ron Howard.
La Close non ha mai vinto un Oscar (è arrivata alla settima candidatura senza statuetta) ed è attualmente l’attrice vivente con il maggior numero di sconfitte agli Academy Awards; se dovesse venire candidata all’Oscar (ha già dalla sua nomination ai Globe, SAG e Critics’ Choice), sarebbe irresistibile per ogni  membro dell’Academy non votare per lei, anche semplicemente per…esaurimento!
Un po’ più distanti, ma non senza possibilità di rimonta qualora venissero confermati dall’Academy in cinquina, i nomi di Amanda Seyfried in Mank (ma ha incomprensibilmente “bucato” una nomination ai SAG, di solito un cattivo segno) e Olivia Colman in The Father, ma ha già vinto una statuetta due anni fa per La favorita, soffiando la vittoria proprio a…Glenn Close!