
Di Simone Fabriziani
Per poi arrivare ai premi della critica regionale statunitense fino alle vittorie ai Golden Globe, Critics' Choice e, non ultimo, il prestigioso riconoscimento come miglior produzione cinematografica ai Producers Guild Awards, i premi del sindacato produttori. Quest'ultimo è un passo decisivo per accaparrarsi la statuetta al miglior film agli Academy Awards visto che è l'unico sindacato di Hollywood che, per determinare il suo vincitore, usa il sistema di voto preferenziale, proprio come agli Oscar dal 2009 a questa parte.
Nelle prossime settimane cosa aspetta Nomadland? Sicuramente il DGA per la regia a Chloé Zhao e, verosimilmente, il Bafta come miglior film dell'anno, favorito della vigilia anche lì. A questo punto, c'è un lungometraggio che potrebbe batterlo a sorpresa?
Sebbene a livello statistico sembra che Nomadland si porterà a casa, con molta probabilità, l'Oscar al miglior film, terremmo d'occhio con estrema attenzione i risultati dei SAG Awards e dei Bafta: ai primi il riconoscimento più importante (Ensemble Cast) potrebbe andare a Minari o addirittura a Il processo ai Chicago 7 (non sono candidati nella categoria titoli come Nomadland e Una donna promettente), mentre ai Bafta c'è sempre la concreta possibilità che l'Academy britannica possa scegliere di incoronare le eccellenze inglesi, come ad esempio Una donna promettente di Emerald Fennell, o addirittura The Father, dell'esordiente Florian Zeller.