Di Dario Ghezzi
La trama è presto raccontata. Shang-Chi è un giovane guerriero che fin da bambino è stato addestrato dalla misteriosa setta dei dieci anelli. Dopo essere sfuggito ad un padre dispotico e pericoloso, Shang-Chi si è trasferito in America dove ha cambiato identità e dove ha stretto una grande amicizia con una ragazza estroversa di nome Katy. Tuttavia, un giorno il passato torna a bussare alla sua porta quando Xu-Wenwu, il vero temibile mandarino inizia a dargli la caccia per qualcosa di oscuro.
Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli è il classico film di presentazione di un nuovo eroe in pieno stile Marvel. Dopo “Capitan Marvel”, dove l’eroina stessa andava alla ricerca del proprio passato e della propria memoria in un percorso a ritroso, in questo film di Cretton ritroviamo il leitmotiv dell’eroe alla scoperta di stesso in un vero e proprio romanzo di formazione che lo porterà a scontrarsi contro svariati antagonisti e a compiere un grande mutamento interiore. Il tutto, condito da combattimenti mozzafiato, scene d’azione adrenaliniche (come la lotta su un bus in piena città) e molti siparietti comici cari alla tradizione Marvel.
Il film strizza l’occhio a capolavori sulle arti marziali (ad esempio, La Foresta dei pugnali volanti o La tigre e il dragone) e inserisce nel mondo Marvel colori e generi appartenenti alla tradizione orientale.
Quello che sorprende di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli è la capacità di essere un film a sé stante, seppur parte di quell’universo espanso che abbiamo imparato a conoscere in oltre un decennio. Interessanti alcuni chicche disseminate nel film, come il ritorno di Ben Kingsley nei panni di Trevor Slattery già visto in Iron Man 3 e la presenza di Wong, che sembra possa funzionare da punto di unione con il futuro Spiderman-No Way Home.
Ben assortito il cast che vede Simu Liu nel ruolo del protagonista, Tony Leung in quello di Xu Wenwu e poi Michelle Yeoh, Fala Chen e la rapper Awkwafina.
VOTO: ★★★
