11.5.22

L'arma dell'inganno - Operazione Mincemeat - La recensione del thriller con Colin Firth

Di Dario Ghezzi

Nel 1943 la Seconda Guerra Mondiale è al suo culmine e gli Alleati decidono di tentare una missione impossibile: sbarcare in Sicilia. Per evitare che le forze di Hitler vengano a conoscenza dei piani, un gruppo di persone appartenente ai servizi segreti britannici e guidati da Ewen Montagu, decide di falsificare delle prove che indichino che lo sbarco delle truppe avverrà in Grecia. Servendosi di un cadavere di un uomo morto suicida, fanno in modo di spacciarlo per un Ufficiale con in possesso delle lettere che parlano proprio dell’ipotetico futuro sbarco. È quella che è passata alla storia come Operazione Mincemeat.

Parte da un evento reale e discusso il film L’arma dell’inganno - Operazione Mincemeat, il nuovo film di John Madden con Colin Firth. Storia vera si mescola con la finzione in questo film abbastanza canonico dove ci sono tanti ingredienti. Abbiamo la spy story, la guerra e la love story. Seppur solo tratteggiata, il triangolo Ewen-Jean-Charles percorre buona parte del film e l’amore platonico tra i due protagonisti è l’altra faccia della medaglia della pellicola. 

Ewen e Jean, sulla scia dei due personaggi inventati per la grande truffa ai danni dei nazisti, William Martin e la sua Pam, si innamorano e il loro amore è impossibile. 

Forse, la parte romantica della pellicola è quella che stona di più e finisce per rendere il film un ibrido che a volte rischia di far venire meno la sospensione dell’ incredulità. 

Nel complesso, L’arma dell’inganno-Operazione Mincemeat è un film ben recitato, scorrevole ma senza dei guizzi particolari o che tengano lo spettatore col fiato sospeso 

L'arma dell'inganno - Operazione Mincemeat debutta nelle sale italiane con Warner Bros a partire da giovedì 12 maggio

VOTO: ★★★