Di Simone Fabriziani
Il nuovo film diretto da David Leitch (si è fatto le ossa con l'action movie grazie alle sue regie di Atomica bionda, Deadpool 2 e Fast & Furious: Hobbs & Shaw) è basato su una sceneggiaura brillante firmata da Zak Olkewicz ed ispirata all'adrenalinico romanzo "I sette killer dello Shinkansen" di Kotara Isako. Nella sua riduzione cinematografica, però, a cambiare sono alcuni dei volti dei letali assassini a bordo del treno proiettile diretto a Kyoto; se nel romanzo i protagonisti di carta sono essenzialmente asiatici, in Bullet Train si punta all'occidentalizzazione di alcuni personaggi chiave, su tutti il "Ladybug" interpretato da Brad Pitt.
Affiancato da un cast in divertito stato di grazia che include Aaron Taylor-Johnson, Bryan Tyree Henry, Joey King, Zazie Beetz, Michael Shannon, Sandra Bullock, Hiroyuki Sanada e Andrew Koji tra gli altri, l'action movie diretto da Leitch funziona alla grande nonostante i possibili ed attesi tentativi di accusa di whitewashing del libro originario. Bullet Train invece, ne celebra la sua frizzantezza e tensione narrativa omaggiandone ambientazioni, abbigliamento, musica e linguaggio visuale; il risultato finale è un thriller a velicità proiettile che sembra uscito da uno straordinario graphic novel asiatico, che non solo deve molto all'opera - fonte di Isako, ma che si prostra con reverenza ed ironico rispetto ai meccanismi del whodunnit che hanno reso celebre Agatha Christie e i suoi romanzi.
VOTO: ★★★½