
Di Simone Fabriziani
Ci siamo quasi. Martedì 24 gennaio l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences svelerà in diretta sui suoi canali social le candidature in tutte e 23 le categorie che costituiranno i 95° Oscar. Un'annata, quella degli Academy Awards, che già si preannuncia fortemente imprevedibile e, in taluni casi, senza un favorito. Insomma, è probabile che nelle prossime settimane i risultati delle candidature alla statuetta e la pioggia di riconoscimenti dei sindacati di Hollywood confermeranno questa tendenza "frastagliata".
Una tendenza che è stata perfettamente anticipata dalle prime due cerimonie televisive di premiazione: gli 80° Golden Globes e i 28° Critics' Choice Awards. Nel primo caso, la Hollywood Foreign Press Association ha incoronato (rispettivamente come film drammatico e film commedia/musicale) The Fabelmans di Steven Spielberg e Gli spiriti dell'isola di Martin McDonagh, mentre i riconoscimenti assegnati annualmente dalla Broadcast Film Critics Association hanno preferito Everything Everywhere All At Once dei Daniels, premiati in questo caso anche alla regia. Saranno questi i tre titoli che verosimilmente si competeranno la statuetta al Best Pictures la prossima domenica 12 marzo? In attesa di scoprire dove penderà l'ago della bilancia dei SAG Awards, i DGA Awards e i PGA Awards, non ci sorprenderemmo se il sindacato produttori (Producers Guild of America) facesse ricadere la loro scelta sul campione d'incassi Top Gun: Maverick di Joseph Kosinski, remunerativamente il lungometraggio cinematografico più rappresentativo dello scorso anno.
In uno scenario del genere, l'action movie con Tom Cruise si inserirebbe nella corsa a tre di Evereything Everywhere All At Once, Gli spiriti dell'isola e The Fabelmans complicando ulteriormente lo stato della competizione. Ma quanto è ben posizionato il film semi-autobiografico di Steven Spielberg? Nonostante abbia ottenuto due statuette ai Golden Globe (film drama e regia), The Fabelmans è stato zittito alle prestigiose candidature ai Bafta, dove è riuscito a racimolare solamente una solitaria nomination alla sceneggiatura originale. Un capitombolo che, almento statisticamente, non lo mette sotto una buona luce: non soltanto il Critics' Choice Award (andato già ai Daniels) e il Bafta alla regia saranno assegnati ormai ad altri colleghi di Spielberg, ma a partire dal nuovo millennio soltanto due volte un lungometraggio ha vinto la statuetta per il miglior film agli Oscar senza una corrispondente candidatura ai Bafta: è stato il caso di Million Dollar Baby di Clint Eastwood nel 2005 e proprio lo scorso anno con CODA - I segni del cuore. Le statistiche sono fatte per essere di certo infrante,come ci hanno insegnato i due film citati, ma ci sembra al momento un ostacolo non indifferente per la pellicola intima di Steven Spielberg; per questo motivo potrebbero beneficiare di uno scenario frammentario titoli come quelli diretti dai Daniels, da Martin McDonagh e da Kosinski.

E nelle categorie attoriali, cosa sta succedendo? I due interpreti di supporto sembrano quelli più assodati sul podio: se l'attore di origine vietnamita Ke Huy Quan ha fatto piazza pulita dei premi della critica, del Golden Globe e del Critics' Choice Award come attore non protagonista per Everything Everywhere All At Once, è stata una gradita sorpresa constatare come la veterana Angela Bassett, essenzialmente priva di riconoscimenti della stampa cinematografica Usa, sia riuscita a conquistare al momento Golden Globe e Critics' Choice per il suo ruolo in Black Panther: Wakanda Forever. Il film Marvel ha ottenuto però soltanto una nomination ai Bafta, proprio per la Bassett come attrice di supporto: siamo sicuri che in UK prevarrà l'interprete statunitense, oppure sarà l'irlandese Kerry Condon nel candidatissimo Gli spiriti dell'isola?
La competizione per gli Oscar ai migliori interpreti protagonisti, invece, è ancor più agguerrita. Per quanto riguarda la categoria maschile, la corsa è attualmente a tre: Austin Butler per Elvis (Golden Globe Drama), Colin Farrell per Gli spiriti dell'isola (Golden Globe Comedy/Musical) e Brendan Fraser in The Whale (Critics' Choice Award). Ognuno di loro ha ottenuto un importante riconoscimento, spetta adesso ai SAG e ai Bafta indicare quale dei tre attori maschili potrebbe prevalere agli Academy Awards, sempre che vengano tutti e tre candidati alla statuetta.
Testa a testa invece tra Cate Blanchett in Tàr e Michelle Yeoh in Everything Everywhere All At Once per l'Oscar alla migliot attrice protagonista. La prima ha ottenuto il Golden Globe Drama e il Critics' Choice per il film di Todd Field, la seconda invece è stata la prima attrice malese a vincere un globo d'oro in assoluto; un vantaggio che potrebbe favorirla ai SAG confermando un testa a testa forse destinato a rimanere tale fino all'apertura della busta in occasione della cerimonia di premiazione dei 95° Oscar, attesa per domenica 12 marzo.