
Di Simone Fabriziani
I fattori della nostra affermata probabilità, nonostante nel momento in cui stiamo scrivendo queste righe è ancora luglio, risiedono nelle ricezioni della critica e dei pochi fortunati del pubblico e dell'industria cinematografica che hanno già visionato entrambi i film.
Nel primo caso, ovvero quello riferito al Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, il primo passo fondamentale è stato il 76° Festival di Cannes, dove l'ultimo capolavoro del regista italo-americano è stato presentato Fuori Concorso, con lodi unanimi di pubblico (quello però ristretto del festival) e della critica internazionale. Un gran cast capitanato da Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone che molto probabilmente riceveranno candidature importanti all'inizio del prossimo anno, impreziosito però anche dalla presenza come attore di supporto di Robert De Niro, qui alle prese con il personaggio di William Hale, perfido e controverso "capo" dell'Ernest Burkhart interpretato da DiCaprio e tra i maggiori responsabili dei violenti omicidi nell'Osage County ai danni della popolazione indigena del luogo. Un ruolo da villain che già ampiamente acclamato sulla Croisette che potrebber regalare all'iconico De Niro il terzo Oscar della sua carriera, il secondo per un film di Martin Scorsese dopo la statuetta ottenuta nel 1981 per Toro scatenato.