Di Simone Fabriziani
Tutto vero, quello che le reaction e le recensioni oltreoceano dicevano del pur ottimo Dream Scenario di Borgli: è un mélange riuscitissimo tra aspirazioni pseudo-horror alla Ari Aster e l'onirico romanticismo sci-fi di Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry. La verità è che il cineasta norvegese ha talento da vendere e il suo acclamato lungometraggio in lingua inglese nè la prova lampante. A prima vista, Dream Scenario appare come l'ennesimo spin low-budget sulla natura inconscia dei sogni, sulla loro materia inesplorata, sul sempiterno potere avvinghiante dei significati occulti dietro al loro svolgimento e funzione biologica. Dei veri e proprio copioni narrativi, i sogni, spesso ai limiti del grottesco e dell'assurdo, toni e linguaggi similari nei quali si trova invischiato fino al collo l'anonimo e frustrato professore universitario interpretato da Nicolas Cage.
Poi, se lo si guarda invece con più profondità di analisi ed attenzione, Dream Scenario si trasforma in ciò che non ti aspetti: un lungometraggio destino al pubblico delle sale cinematografiche che prende tra le sue mani l'espediente narrativo dell'epidemia onirica e lo tramuta in scusa per raccontare dell'arma a doppio taglio che è la celebrità, dei pericoli insiti nella mediocrità quotidiana, e della sempre più pressante ed asfittica cornice condivisa della cancel culture contemporanea.
Dream Scenario arriva nelle sale italiane giovedì 16 novembre con la distribuzione di I Wonder Pictures
VOTO: ★★★★