CULT: Freaks (1932) di Tod Browning

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Di Gabriele La Spina

Tornato nei cinema italiani a partire dallo scorso mese grazie alla rassegna “Il cinema ritrovato” della Cineteca di Bologna nella sua versione restaurata e priva di tagli, il capolavoro di Tod Browning rientra nella cerchia di quei film marchiati come “maledetti”, per il loro travagliato percorso di diffusione che erroneamente potrebbe essere direttamente collegato all’entità della pellicola. Al contrario Freaks è un film di puro genuino verismo, caduto vittima del bigottismo occidentale.

Ambientato in un circo, Freaks racconta dell’amore non corrisposto tra un nano e una trapezista. Accortasi che l’ammiratore è diventato l’erede di una cospicua fortuna, la donna architetta un piano diabolico per ucciderlo. Questo scatenerà però la vendetta da parte degli altri “mostri” della compagnia. Utilizzando reali fenomeni da baraccone tenuti a interpretare i ruoli di sé stessi, Browning dipinge con estremo realismo una pellicola sull’accettazione e sulla natura umana, che potrebbe risultare a tratti visionaria. In Freaks i malvagi non sono le creature del circo per pregiudizio additate come mostri, ma i “normali” mirati all’arrivismo e capaci delle più disumane malefatte. L’isolamento e la ghettizzazione sono le uniche scelte per questi reietti denominati “freaks”. Queste creature affette da deformità e malformazioni fisiche, dimostrano invece quella purezza dello spirito a cui la società non riesce ad arrivare, ma che Browning porta alla luce. 

Pellicola che segnò tremendamente la carriera di Tod Browning, fu soggetta a numerosi tagli, soprattutto allo shockante finale, che ridussero la durata del film di 30 minuti. Ma nonostante l’editing, Freaks fu bandito da diversi paesi: in Germania fu vietato nel periodo nazista, mentre nel Regno Unito non fu proiettato fino al 1965. In Italia invece la pellicola non era mai arrivata nelle sale prima della rassegna della Cineteca di Bologna, ma fu trasmessa per la prima volta su Rai 3 nel 1983.


Emblematica la scena intitolata The Wedding Feast, in cui la cricca dei fenomeni da baraccone celebra il matrimonio tra Cleopatra e Hans. Con la celeberrima cantilena: “Gooble, gobble! Gooble, gobble! L’accettiamo! L’accettiamo! Gooble, gobble! Gooble, gobble! Una di noi! Una di noi!”; i freaks vogliono rendere parte della loro famiglia Cleopatra, che disgustata dall’idea (avendo sposato Hans unicamente per il suo patrimonio) umilia il neo marito e i suoi simili. Iconica sequenza che rappresenta probabilmente l’apice del messaggio di Browning non solo mirato al non soffermarsi sull’aspetto fisico della persona, in questo caso dei freaks, ma per quest’ultimi l’accettazione di sé stessi per ciò che sono. Così come il povero Hans ha compreso, così come la terribile Cleopatra capirà nel tragico quanto provvidenziale epilogo. 
Freaks è una pellicola che nonostante sia datata 1932, risulta ancora oggi di estrema attualità. Un cult che non sente il peso dei suoi anni e che ha ispirato generazioni di registi. Citata da I Simpson e in un celebre brano dei Ramones, ha anche ispirato recentemente una delle stagioni di American Horror Story. Un capolavoro imperdibile, da vedere rigorosamente sottotitolato nella sua versione completa.