Di Anna Martignoni
Nella campagna irlandese del 1920 i fratelli gemelli Rachel ed Edward vivono reclusi nella maestosa ma fatiscente villa di famiglia; in esilio dal resto del paese a causa di una maledizione, i due devono rispettare alla lettera tre regole fondamentali: mai separarsi l’uno dall’altra, mai far entrare in casa degli estranei e tornare nelle loro stanze entro lo scoccare della mezzanotte. Rachel ed Edward hanno sempre rispettato queste condizioni, ma una minaccia di sfratto e l’arrivo di un giovane cambieranno i loro destini…
Presentato in anteprima all’ultimo Festival del Cinema Fantastico di Sitges, il film del regista irlandese Brian O’Malley (Let Us Pray) presenta tutti i tratti più classici e tipici del genere horror, dalla tenuta di famiglia infestata di oscure presenze, al passato oscuro che incombe sui protagonisti, dalla ninna nanna piuttosto inquietante che viene riproposta in punti strategici della pellicola fino al corvo che rimanda ovviamente ad Edgar Allan Poe. The Lodgers inizia nel migliore dei modi, presentandoci i due fratelli (naturalmente orfani) nella loro caratterizzazione: Rachel, interpretata in modo esemplare da Charlotte Vega, è una giovane piena di speranza che sogna una vita diversa, sia per se stessa che per il fratello, mentre Edward, un perfetto Bill Milner, si è chiuso ormai da tempo in se stesso, non uscendo più di casa – per un motivo comprensibile – e acquisendo quel pallore e quel senso di trasandatezza che non a caso caratterizza anche l’intera dimora (Loftus Hall, una delle case più infestate di Irlanda), divenendone quasi il custode, quasi un Norman Bates ante litteram.
Lo svolgimento del film prosegue in maniera fin troppo semplice fino all’arrivo degli altri due personaggi maschili: l’avvocato di famiglia Bermingham, qui interpretato da David Bradley (Argus Gazza di Harry Potter o Walder Frey in Game of Thrones) che minaccia di sfrattare i fratelli e il giovane reduce di guerra Sean (Eugene Simon), l’unico che prova una sorta di empatia con Rachel e che sembra capirla fino in fondo. Non è difficile dunque per lo spettatore voler evadere insieme alla giovane, la quale, oltre a dover fronteggiare i tre uomini, ogni sera deve subire l’arrivo delle inquietanti ombre del passato, poiché sembra non voler rispettare le famose tre regole. Il racconto viene così scandito da un ritmo ben preciso, creato da un accompagnamento musicale piuttosto inquietante e dall’alternarsi di giorno e notte; con un climax ascendente, il regista riesce a portare i protagonisti all’epilogo, svelando piano piano piccoli segreti. The Lodgers -Non infrangere le regole risulta sì essere un horror ben costruito, ma si avverte la mancanza di elementi più inquietanti e sinistri che lo avrebbero reso di certo uno dei film più originali di questo genere degli ultimi tempi.
Voto: 6,5/10