Di Simone Fabriziani
Se al principio dell’anno la categoria di supporto femminile risultava una delle più deboli in competizione per gli Oscar 2017, ad oggi, e a meno di un mese dall’inizio della Stagione dei Premi, è invece diventata punto di incontro di un coacervo di grandi performance femminili e di interpreti in stato di grazia.
A dominare nella categoria quest’anno è il ruolo della madre: forte, in lotta contro la società, contro se stessa e sempre animata dal’amore filiale, la mamma è sempre la mamma e, come nella realtà, ruba la scena a tutti. Tra le cinque performance pronosticate dalla Redazione prima dell’inizio della Awards Season, di mamme ce ne sono tante:
Viola Davis – Fences
Balza in testa ai nostri pronostici di Novembre la due volte candidata all’Oscar Viola Davis per l’atteso adattamento cinematografico di “Fences”, tratto dalla piéce teatrale omonima di August Wilson. Dopo la decisione della Paramount di promuovere la performance della Davis in Supporting, e dopo il beneplacito unanime dell’industria hollywoodiana dopo i primi screening ai SAG, è difficile avere ulteriori dubbi: Viola Davis, ameno di particolari intoppi nel percorso, sarà nella categoria di supporto per vincere la agognata statuetta dopo la più che probabile terza Nomination.
Michelle Williams – Manchester By The Sea
Favorita di supporto della prima metà dell’anno, Michelle Williams è tuttavia aiutata ancora dalla sua partecipazione in uno dei titoli americani più acclamati dalla stampa internazionale dell’anno; assieme agli ottimi colleghi Casey Affleck e Lucas Hedges, la Williams si prenota per una quarta candidatura alla statuetta con meno di dieci minuti di presenza sul grande schermo e con un dialogo finale commovente che le porterà svariati premi della critica nel prossimo Dicembre. ma con la Davis in categoria, la Nomination ci sembra più la ricompensa finale.
Naomie Harris – Moonlight
Nonostante il difficile ruolo di supporto di madre dedita ad alcol e droga, Naomie Harris lascia il segno in “Moonlight”, grande opera seconda scritta e diretta da Barry Jenkins e che affronta con piglio inedito le scottanti questioni della comunità nera d’America e dell’omosessualità latente nella stessa comunità. E in un cast uniformemente in stato di grazia, la Harris lascia il segno. Nomination assicurata.
Nicole Kidman – Lion
Rimanendo in tema di madri sul grande schermo, non si può non includere la ottima Nicole Kidman nell’applauditissimo e commovente “Lion”, opera prima di Garth Davis vincitrice di molti festival internazionali e arrivato secondo al Toronto International Film Festival. Nel ruolo della madre adottiva del piccolo Saroo, la Kidman mostra nuovamente i denti della recitazione e si prenota anche lei per una nuova candidatura all’Oscar; nella eventualità sarebbe la quarta per l’attrice Premio Oscar per “The Hours” nel lontano 2003.
Greta Gerwig – 20th Century Women
Il quinto posto spetta all’outsider del gruppo, ovvero la regina dell’indie movie statunitense Greta Gerwig. Musa del regista e sceneggiatore Noah Baumbach, la Gerwig lotta per una prima Nomination all’Oscar grazie all’applaudito ruolo di supporto in “20th Century Women” di Mike Mills accanto alla già lodata Annette Bening, che gareggerà tra le Protagoniste. In un ruolo che sembra già cucito per i gusti dell’Academy (una ragazza madre malata di cancro), la Gerwig potrebbe minacciare alcune delle “alternative” in categoria ed entrare di diritto nella cinquina finale in accompagnamento alla Nomination ad Annette Bening in Lead, quasi certa.
Alternative:
Janelle Monàe – Hidden Figures
Octavia Spencer – Hidden Figures
Felicity Jones – A Monster Calls
Molly Shannon – Other People
Laura Linney – Animali Notturni
Helen Mirren – Il Diritto di Uccidere
Lupita Nyong’o – Queen of Katwe
Gugu Mbatha-Raw – Miss Sloane
Saranno questi i nomi in cinquina? Il prossimo appuntamento è con la categoria della Miglior Sceneggiatura Originale.
Saranno questi i nomi in cinquina? Il prossimo appuntamento è con la categoria della Miglior Sceneggiatura Originale.