Il Grande e Potente Oz: La Nostra Recensione!

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Nella foto in alto: James Franco è Oz nel film di Sam Raimi

In principio fu L.Frank Baum (1856-1919), scrittore statunitense di enorme successo grazie alla serie di libri per bambini raccolta ed intitolata “Il Meraviglioso Mondo di Oz”. Visto il grandioso successo dell’opera di Baum, nel 1939 si realizza la sua trasposizione cinematografica grazie al regista Victor Fleming (si, lo stesso di “Via col Vento”) con protagonista Judy Garland nei panni della piccola Dorothy; inutile starvi a spiegare che stiamo parlando di una delle pietre miliari della storia del cinema americano.
Nel 2010 la Disney acquista i diritti delle storie di Baum per trarne un prequel alle gesta del grande potente Mago di Oz; prima si vocifera la presenza di Rober Downey Jr. nel ruolo del protagonista, in seguito viene confermato James Franco, affiancato poi dalle splendide coprotagoniste Michelle Williams, Rachel Weisz e Mila Kunis; al timone della regia l’autore “nerd” per eccellenza del cinema americano contemporaneo, Sam Raimi. Continua

Partendo da un deliziosissimo prologo in bianco e nero rigorosamente girato in 4:3 (per intenderci, le bande nere si posizionano a destra e a sinistra dello schermo), seguiamo le disavventure di un mago di provincia da quattro soldi avido e taccagno (Oscar Diggs interpretato da Franco per l’appunto) fino al momento critico della mongolfiera nell’occhio del ciclone che lo catapulterà nel coloratissimo regno di Oz di burtoniana memoria. Ed è proprio in questo momento che, come prevedibile negli ultimi prodotti disneyiani degli ultimi anni, inizia la lenta discesa nella mediocrità più totale, sia in termini di trovate di sceneggiatura (praticamente assenti) sia in termini di pathos narrativo; sotto una regia di Raimi totalmente asservita ai canoni Disney, ciò che più rende perplessi è l’eccessiva durata per un prodotto sostanzialmente per famiglie, ben 130 minuti di vari e (fin troppi) momenti di stanca che non fanno altro che allungare un brodo che in un’ora e mezza di durata avrebbe sicuramente avuto più sapore.
Seguendo la classica storyline dell’uomo dai principi discutibili che attraverso un viaggio iniziatore riscopre se stesso e l’amore verso gli altri, “Il Grande e Potente Oz” ricalca in tutto e per tutto il pattern visivo e narrativo del suo celebre predecessore e padre spirituale “Alice in Wonderland” di Tim Burton (dagli effetti visivi alla ricostruzione del mondo di Oz, più Paese delle Meraviglie che il fatato regno del film del 1939); nulla rimane del classico di Fleming (molto dovuto anche al fatto che i diritti della pellicola originale appartengono alla Warner Bros. e la Disney non ha potuto nè inserire nè citare elementi diretti), se non alcune strizzate d’occhio  alla serie romanzesca di Baum (il ciclone, il sentiero dei mattoni d’oro, la Città di Smeraldo, la Strega dell’Ovest); anche i protagonisti, a partire da un James Franco spaesatissimo, sembrano svolgere un compitino senza troppe pretese o guizzi di originalità, tutti insieme appassionatamente asserviti alla Regola della favola innocua, pulita e ripetitiva ormai adottata dalla Disney nei suoi più recenti lungometraggi.
Ci si chiede se dopo la delusione Alice in Wonderland ci si poteva aspettare un compito meglio svolto nelle mani di Sam Raimi ma ahimè, come diceva un altro grande classico Disney per l’appunto, “i sogni son desideri”…
Voto 2/5

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